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Storia del Giannotti

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Numero (quasi) monografico per celebrare un avvenimento “storico” per Tuscania: la pubblicazione del Breve e compendioso discorso sull'antichità di Toscanella di Francesco Giannotti (1533 - 1697).
E' la prima volta che, grazie alla Pro Loco, il prezioso manoscritto viene dato alle stampe. Un primo tentativo, ma allora si era optato per il ciclostile, c'era stato nel 1969 a cura del Centro studi storici “Vincenzo Campanari”, alla cui stesura prese parte anche la compianta professoressa Laura Cecchetti.
Mille le copie realizzate, per l'edizione della Buffetti&Guerra di Viterbo, grazie al contributo della Fondazione Carivit e all'impegno assiduo dei soci della Pro Loco, in primis del suo presidente Luigi Pierdomenico.
Una pubblicazione resa possibile soprattutto dal pregevole lavoro di GB. Sposetti Corteselli, che con pazienza e caparbietà certosine ha trascritto e corredato di note il vecchio manoscritto, realizzato a suo tempo in una sorta di volgare e con numerosissime citazioni in Latino. Al solito Giuseppe Giontella, poi, il compito di realizzare una biografia dell'autore.
L'uscita del libro avviene in un momento particolare in cui, grazie anche ad OmniaTuscania che ha ospitato e continuerà ad ospitare gli interventi in proposito di insigni ricercatori, si tenta di restituire a Tuscania il ruolo storico, e religioso, che indubbiamente le compete. Un ruolo che le è da sempre stato negato per una serie di errori e di colpevoli manchevolezze. Ad iniziare dagli amanuensi che forse trascrissero erroneamente il suo nome dagli antichi documenti (vedi L'introduzione di GB. Sposetti Corteselli nelle pagine successive), per passare poi alle erudite fantasticherie di frate Annio da Viterbo, che falsificando e realizzando ex novo immaginari documenti “storici” ha prodotto più danni alla nostra città che tutti i saccheggi, le epidemie e i terremoti che si sono verificati nel corso dei secoli messi assieme;?per finire con chi, ai giorni nostri, continua a ritenere la Tuscania etrusca (e poi medieovale) come un piccolo centro dell'entroterra, dedito all'agricoltura e sotto l'influenza di Tarquinia, quando, al contrario, le recenti scoperte archeologiche (Guado Cinto) e la presenza di due imponenti basiliche romaniche dovrebbero costringere a rivedere il tutto.
Il volume verrà presentato ufficialmente nel prossimo mese di maggio, probabilmente nell'ambito delle iniziative previste per la Fiera. Nel frattempo, chi desiderasse entrarne in possesso può rivolgersi alla Pro Loco.
Giancarlo Guerra

 
 
 
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