1928 - 2008. Alla Festa degli Ottanta anni - Toscanella - Omni@tuscania

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1928 - 2008. Alla Festa degli Ottanta anni

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo Gentili Signore e Signori di una certa... età! Ci siamo dati un appuntamento: festeggiare insieme un anniversario ed un traguardo che non tutti hanno avuto la sorte e la fortuna di raggiungere. Diciamolo con soddisfazione: Ottanta anni! Vada ora un pensiero di gratitudine al buon Dio e una preghiera a chi ci ha voluto salutare in anticipo... Se le stagioni della natura sono quattro, anche quelle della vita seguono un identico ciclo: primavera, estate, autunno e inverno. E’ un ciclo meraviglioso e necessario che si sviluppa e completa la vita della natura e quella degli esseri viventi. Forse l’uomo ha un vantaggio rispetto alla natura che lo circonda Se le foglie cadono in autunno, la memoria dell’uomo le fa rinverdire, suscitando ricordi, emozioni e forse nostalgia. Se non avessimo questa meravigliosa forza che è in noi perderemmo i contatti con il nostro passato e le foglie allora cadrebbero inesorabilmente. Dagli anni ’28 ad oggi 2008 quanta acqua è passata sotto i ponti.  Quante vicende storiche, politiche, sociali e cataclismi ci hanno coinvolto: forse nel bene, forse nel male. Eppure oggi siamo qui, con la voglia di vivere, di festeggiare e di rievocare i nostri ricordi, le nostre esperienze, le nostre vicende velate di nostalgia e, perché no, anche di amori. Un antico proverbio recita: “Se la giovinezza sapesse! Se vecchiaia potesse!”. Forse le nostre forze non sono più quelle di una volta. Ma l’esperienza accumulata nel corso della vita ci rende estremamente utili a chi ci vuol bene, a chi vive con noi, ma soprattutto alla società del futuro. Siamo noi i libri che i giovani sono invitati a consultare, a leggere e dei quali fare tesoro. L’esperienza, ricordiamolo, è la più valida maestra di vita. E’ l’enciclopedia che ogni famiglia può consultare nel percorso breve o lungo della nostra esistenza. L’anzianità, ma io preferisco chiamarla “terza età”, più che un peso, un ingombro la ritengo un dono da apprezzare e proteggere. Vorrei ricordare, inoltre, che saper invecchiare è il capolavoro della saggezza e una delle cose più ardue dell’esistenza. Liberi dalle tante pastoie e lacci, riappropriamoci del nostro “io”, e di quella libertà, magari non fisica ma certamente di pensiero, che il tempo e le vicende della vita ci hanno spesso sottratto. Chiudo il mio intervento con le parole di Sant’Agostino: “Signore, non ti chiediamo quanti anni ancora vorrai concederci. Ti ringraziamo per gli anni che ci hai donato”. Grazie e con tanta simpatia a tutti dico: Auguri e ad multos annos. prof. valerio puri  Il programma della giornata, che si è svolta il 29 giugno scorso, prevedeva la Santa Messa alle ore 11,30 al Duomo e il pranzo sociale presso un noto agriturismo locale. Questi i partecipanti: Valentina Bennelli, Alfredo Bernini, Aldo Bisogni, Valfrido Cecchetti, Vera Copponi, Romana Ferri, Gina Fiorini, Doride Laici, Adriana Lucchetti, Angelo Marcoladi, Alfonso Mattei, Valerio Puri, Domenico Telluri e Angelo Tizi. Molto apprezzata, al termine del pranzo, l’esibizione canora del sempre ispirato “usignolo” Adriana Lucchetti.

 
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