Il saluto a don Sandro Panzeri - Toscanella - Omni@tuscania

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Il saluto a don Sandro Panzeri

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Domenica 12 ottobre, al termine della messa pomeridiana nella Chiesa di Santa Maria delle Rose, don Sandro Panzeri ha lasciato Tuscania.“La comunità parrocchiale del centro storico - scrive don Giuseppe Vittorangeli nella lettera parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù - unitamente alle altre comunità della città, ha salutato nella preghiera insieme al Vescovo diocesano e ad un folto gruppo di sacerdoti diocesani il parroco don Sandro in procinto di trasferirsi nella sua terra d'origine. Grande è stato l'esempio degli animatori delle varie chiese del centro storico per come hanno preparato il saluto, il ringraziamento, sia in Chiesa che nei locali del circoletto.

Il Vescovo e i sacerdoti presenti sono rimasti edificati per la semplicità, la spontaneità e la serietà nella celebrazione liturgica e nella piccola festa che ne è seguita. Personalmente ho visto la Tuscania che veramente è, quando non viene infastidita e plagiata da messaggi mediatici non ecclesiali. Questo è come si saluta un sacerdote, quando, dopo 18 anni, lascia la sua comunità per trasferirsi in un'altra. Quello era il parroco e a quel parroco si è detto grazie! Altre valutazioni, se uno intende farle, non dimentichi le tantissime volte in cui il Vangelo di Gesù si addentra in tali tematiche: don Sandro Panzeri non è don Lidano Pasquali; don Lidano Pasquali non era don Dario Nardi; don Dario Nardi non era don Domenico Zannetti; don Domenico Zannetti non era don Steno Santi. Andando più indietro: don Steno Santi non era don Giuseppe Ricci; don Giuseppe Ricci non era don Leopardo Venturini; don Leopardo Venturini non era don Filippo Pocci.

Se osserviamo attentamente, questi sacerdoti che ancora molti ricordano hanno ognuno proprie connotazioni e carismi personali: uno, don Lidano, era quello che emergeva in una fine curiosità intellettuale; un altro, don Giuseppe, emergeva in una carica di generosità e altruismo straordinari; un altro ancora, don Leopardo, era una miniera inesauribile di cultura filosofica, umana e spirituale cui abbiamo attinto un esercito di studenti di tutto l'alto viterbese; ancora un altro, don Steno, possedeva una dote straordinaria del porgere in una bonomia coinvolgente; e ancora vi era quello, don Filippo, che non poteva parlare senza mai nascondere la verità, incapace di odiare e conservare risentimenti, ricco di una spiritualità come 'bambino', divenendo alla fine il più generoso benefattore della Chiesa locale e della Diocesi. Potremmo continuare a parlare di tutte queste e altre figure con cui abbiamo condiviso la passione pastorale del servizio sacerdotale molto a lungo.
E' evidente che nessuno si identifica con l'altro ma tutti rispondono a quell' assioma della scrittura dove si afferma che ad ognuno viene dato un carisma diverso per concorrere al bene comune. La strada comportamentale disegnata dalla comunità del centro storico può essere indicata come tipica per la imitazione nel futuro, allorché accadranno situazioni consimili”.


...dei suoi parrocchiani

Caro don Sandro, ti abbiamo conosciuto e apprezzato in questi anni attraverso le tue omelie e le tue risposte ai nostri quesiti, non sempre collimanti alle nostre aspettative.

Il tuo arrivo a Tuscania ha portato un capovolgimento alle nostre abitudini e alla nostra mentalità, a convertire il nostro modo di pensare, di agire, di vivere.Ci hai fatto capire come essere Chiesa, come vivere la messa: non da spettatori ma da umili servitori della casa di Dio.Con te siamo cresciuti e ti ringraziamo.Dopo averci svezzato come una madre con i suoi figli ora ci fai camminare da soli.Ti ricorderemo con affetto e riconoscenza nelle nostre preghiere.

Da te abbiamo ricevuto l'impegno di continuare a perseverare nella preghiera e nella fede.Tu ci hai trasmesso una fede semplice e profonda. Ogni giorno hai offerto al Signore i nostri problemi, hai pregato per le nostre intenzioni. Ti abbiamo conosciuto, ti abbiamo amato.

Noi ringraziamo il Signore per gli anni in cui ci ha donato don Sandro: è stato un amico caro e prezioso.Grazie don Sandro per averci scosso dal nostro torpore e dal nostro essere tiepidi e poco fervorosi
Tuscania, 28.09.2008

 
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