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● - “PER COVID” O “CON COVID”? LA DIFFERENZA È IMPORTANTE. di Renato Bagnoli.

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
Questa mattina il nostro sindaco ha pubblicato un video con il quale informava la cittadinanza sul numero delle persone positive al test del covid-19.
35 positivi e 2 decessi “per covid”.
 
Per COVID o con COVID?
 
Per quanto mi riguarda credo che i coronavirus siano molti: si tratta di una famiglia con decine di membri, di cui solo 7 hanno fatto il salto nella specie umana. Credo che esista il coronavirus sars-cov2, che faccia parte di un’ampia famiglia di virus respiratori “influenzali”. Credo che la maggior parte delle persone che contraggono il virus sviluppa sintomi lievi o moderati e guarisce senza aver bisogno di particolari cure.  Credo che sia un virus che spacca la società, che la mortifica, che ha annullato tutti quegli ''andrà tutto bene'' della scorsa primavera e che, se questa è la tendenza dell’informazione e dei provvedimenti del Governo, non ''andrà tutto bene''.
 
Credo che i rischi della cura che ci stanno propinando potranno essere peggiori della malattia.
 
 
Credo che, ogni anno, una buona metà della popolazione contrae un virus influenzale che può rimanere asintomatico o meno per via di alcuni fattori che influiscono sulla sua attivazione. Se così non fosse, non avrebbe senso dire ai nostri figli “copriti che sennò ti becchi l’influenza”. Appunto, ti becchi l’influenza, cioè l’attivazione della malattia e non il virus che, invece, è già presente nel corpo della maggior parte della popolazione.
 
 
Infatti proprio il freddo sembra essere una causa scatenante di un’influenza e questo spiega secondo me anche perché, con la stagione calda, i sintomatici erano diminuiti. Non credo che la carica virale si fosse attenuata, ma era venuta meno una delle cause che lo potevano attivare.
 
Non credo ai numeri che vengono propinati ogni giorno, in modo poco chiaro e trasparente, e in particolare mi riferisco ai decessi senza che venga specificato quanti di questi erano esenti da gravi patologie croniche pregresse.
 
Ogni anno si stima la morte di migliaia di persone per complicazioni indotte non dal virus ma dall’influenza. Spesso viene refertata la patologia pregressa del paziente, non il fattore scatenante che ne aveva provocato il ricovero.
 
Questo significa due cose. La prima è che il virus influenzale in sè è innocuo ma viene attivato da altri fattori: stress, cattive abitudini, condizioni di salute che, spesso anche all’insaputa del malato, sono precarie e che pertanto l’influenza non si sviluppa se il paziente adotta i comportamenti che ogni anno ci sentiamo raccomandare. La seconda è che il motivo per il quale contiamo oltre 36.000 morti di covid-19, e ci sembra un numero molto elevato, sta nel fatto che quest’anno è stato invertito il ragionamento.
 
Invece di registrare la patologia pregressa, si referta la causa detonante.
 
Non viene più scritto morto “per Parkinson, Alzheimer, AIDS, tumore, leucemia, sindrome immunodepressiva…” ma “per complicanze causate da covid-19”, ponendo così l’attenzione sul virus.
 
Il rapporto pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità, sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a Covid-19 in Italia, aggiornato al 4 ottobre 2020, mostra che il 3,6% di questi è deceduto PER covid-19.
 
Il restante 94,4% era affetto da una o più patologie gravi croniche pregresse.
 
Ben il 63% era affetto da 3 o più patologie gravi.
 
 

 
Pertanto se alla data del 4 ottobre 2020 i deceduti positivi al covid-19 erano 36.200, quelli deceduti PER la sola causa del covid-19 risultavano essere milletrecentotre.
 
1303.
 
Quando i TG raccontano che i decessi PER covid sono 36.200 mentre invece sono 1.303 non è fare informazione ma disinformazione. E’ seminare il panico.
 
L'ultimo aggiornamento dell'ISS mostra un'età mediana dei pazienti deceduti pari a 80 anni con una media di 3,4 patologie gravi preesistenti.
 
 
Si stanno facendo passare per “decesso da covid-19”, decessi che invece sono originati da gravi patologie pregresse. Credo che anche oggi si continui a morire, come in tutte le influenze, di complicazioni di cui il virus non fa altro che fungere da detonatore esattamente come potrebbero fungere migliaia di altri agenti patogeni presenti nell’aria.
 
Non credo nell’informazione del terrorismo mediatico.
Renato Bagnoli



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