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● - INFORMAZIONE TRASPARENTE. di Renato Bagnoli.

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
Il diritto all’informazione e il dovere di darla sono l’essenza della democrazia che richiede, imprescindibilmente, la partecipazione “cosciente” dei cittadini i quali per poter decidere devono sapere
 
Ogni informazione viene trasformata in conoscenza e la conoscenza influenza le nostre decisioni; le colpe degli effetti di una informazione poco trasparente o non corretta sono molto più distribuite di quanto crediamo o ci può far comodo pensare. La presa di coscienza ci permette di andare alla radice di ogni problema e di comprendere perché continuiamo a fare, a volte, cose di cui è evidente che in futuro ci potremmo dover pentire.
 
Un individuo affinché possa prendere decisioni corrette per sé, per la sua famiglia, per la società cui appartiene deve necessariamente sapere.  Conoscere per decidere non è una banalità ma una sfida dalla quale dipende l’effettivo esercizio delle libertà individuali, la democrazia e lo stesso benessere dei cittadini.
 
In ogni tempo e in particolare in tempi di crisi, nella società dell’informazione, l’ignoranza è un grave limite alla capacità delle persone di vivere compiutamente la propria vita, il proprio spazio decisionale, economico e sociale.
 
Da giorni sono tornati i contagi e, con questi, i video informativi del nostro sindaco.
 
Non scrivo, come afferma qualcuno, “per per mania di contrapposizione o più spesso per mia comodità, in sterili, stucchevoli e pericolose interpretazioni delle disposizioni che le Autorità sono costrette, a nostra tutela, ad emanare” ma perché ritengo che sia sempre doverosa un’informazione corretta che parta principalmente dalla conoscenza che si acquisisce leggendo attentamente le disposizioni emanate.
 
In particolare mi riferisco a quando, qualche giorno fa, venne comunicato dal primo cittadino, a seguito dell’ordinanza regionale n. Z00062 del 2 ottobre, che: “Si ritorna all’obbligo della mascherina anche quando si va in giro all’aria aperta
 
 
Mi permisi di far notare, con un post su questo blog, che “andare in giro all’aria aperta” è un’attività motoria; equivale a passeggiare o camminare e che, pertanto, andare in giro all’aria aperta è un’attività che esonera dall’obbligo di indossare la mascherina.
 
La replica del sindaco fu “vi dico di non ascoltare quei 4 personaggi che scrivono su fb delle idiozie”.
 
 
Mi risulta che non ci sia stato nessuno, oltre al sottoscritto, che sui social locali abbia “scritto idiozie” sull’uso delle mascherine.
 
 
Liberissimo di pensare che le mie sono solo idiozie, che chiederei però di motivare. Le mie idiozie, sempre documentate, hanno il solo intento di cercare di informare correttamente. Non sono infallibile e perciò sono pronto a scusarmi pubblicamente con chi dimostra il contrario delle mie affermazioni.
 
Come mai, però, dopo aver dichiarato che “si ritorna all’obbligo della mascherina anche quando si va in giro all’aria aperta”, e bollato come idiozie le affermazioni di chi spiegava il contrario, nel video del 6 ottobre, il sindaco torna sui suoi passi e dice che chi va a correre o a fare una camminata può non metterla”?
 
 
Come mai pochi giorni dopo il mio post ha cambiato idea?.
 
Se lo dicono 4 personaggi su fb è una idiozia se lo dice lui non lo è?.
 
Nello stesso video dichiara che “La mascherina va messa all’aperto e va messa sempre all’interno del centro urbano e se c’è qualcuno che scrive cose diverse lasci perdere e la smetta di dire queste stupidaggini”.
 
 
Un’altra sentenza gratuita Non supportata da nessuna ordinanza, DPCM o Decreto Legge.
 
Ciò che contesto è il continuo uso dell’avverbio “sempre” invece di “quando non possibile mantenere la distanza di sicurezza”.
 
La differenza tra “sempre” e “quando non possibile mantenere il distanziamento sociale” è la stessa che passa tra una informazione corretta e una non.  
 
Il Decreto Legge n. 125 del 7 ottobre all’art. 1 sancisce “lobbligo di avere sempre con se' dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con possibilita' di prevederne l'obbligatorieta' dell'utilizzo nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi … restando esclusi da detti obblighi i soggetti che stanno svolgendo attivita' sportiva …”.
 
Pertanto quando in luoghi aperti, o all’interno dei centri urbani non è previsto indossare sempre la mascherina mentre invece è obbligatorio averla sempre al seguito.
 
Il decreto concede invece la possibilita' ai sindaci, mediante apposite ordinanze, di prevederne l'obbligatorieta' dell'utilizzo in tutti quei luoghi all'aperto che per le caratteristiche o per le circostanze di fatto, non possono garantire in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi.
 
Se sono esclusi da detti obblighi “i soggetti che stanno svolgendo attivita' sportiva” sarebbe interessante che qualcuno ci spiegasse cosa si intende per “svolgere attività sportiva” e “assembramento”.
 
Le risposte non sono poi così ovvie come sembrerebbero essere.
 
Ora mi aspetto, come sempre accade, non appena si leva la mia voce fuori dal coro, di essere bollato come un idiota farneticante perché, secondo i nostri amministratori, o la pensi come la massa e chi governa la città o sei fuori.

 
Renato Bagnoli
 



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