Il sellaro - Toscanella - Il blog dei tuscanesi

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Il sellaro

Modi di vivere, tradizioni

Oggi il lavoro del sellaro è meno richiesto, perché nel lavoro dei campi ad alleviare la fatica dei contadini, i cavalli e i buoi sono stati sostituiti dai trattori, dalle motozappe e da tante altre macchine agricole; tuttavia la sua opera è ancora richiesta e preziosa, anche perché si sono formate qui a Tuscania associazioni di allevatori di cavalli. E oggi i materiali che usa il sellaro sono naturalmente cambiati, ma la fatica e la pazienza necessarie per questa arte non sono certamente diminuite.

Il sellaro passava tutto il giorno a cucire selle, cosciali, soatti; gli strumenti, gli attrezzi usati sono gli aghi senza punta che servono a portare il filo attraverso i buchi fatti dalla subbia; il coltello a spessore per tagliare il cuoio, il marcapunto che segna la traccia dove deve passare il filo rendendo la cucitura diritta e precisa; il compasso a soffietto, utile per rigare il cuoio. I materiali usati sono il cuoio, il filo trattato con
la cera vergine, la iuta, la lana, il crine.

Oltre alla sella il sellaro confeziona anche la bisaccia alla maremmana, che si pone sul dorso del cavallo; ii cosciali fatti con la pelle di capra e indossati dai butteri e dai cacciatori; il soatto cioè il collare a cui viene applicato il campanaccio e messo al collo delle mucche; infine la lacciara, una corda con il cappio che serve per prendere il cavallo e tenerlo fermo; la pastora, un'altra corda con cui vengono legate le zampe del cavallo per immobilizzarlo.

 
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