Madera Brannetti


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Madera Brannetti
Anni Di Grazia

"Le biografie di tante piccole e grandi anime, che durante la loro esistenza hanno sparso tanto seme di bene, non sono state scritte in nessun libro, ma le pagine della loro vita col frutto delle buone opere sono scolpite a caratteri d'oro nel cielo. Se però la memoria di tante anime elette e i loro insegnamenti ed esempi vengono conservati e tramandati l'albero continua a dare frutti fecondi di virtù e di opere. "


La vita di Madera Brannetti, trascorsa nell'ombra e nel silenzio, ma sempre operosa e alimentata da grande spiritualità, è l'esempio di un'anima che ha saputo scegliere la parte migliore attraverso un'ascesi quotidiana sostenuta dall'accettazione e dalla paziente sopportazione di sacrifici e di pesanti croci.
Il suo primo impatto con la formazione cristiana avvenne nelle file dell'Azione Cattolica, guidata allora a Tuscania dal concittadino don Leopardo Venturini. Le manifestazioni religiose del paese segnarono in lei una traccia profonda e gettarono le basi della sua vita interiore. Nel suo amore per l'Eucarestia, che riceveva in casa ogni giorno, continuava la memoria delle sante impressioni ricevute fin dall'infanzia, quando la sera del Giovedì Santo, fino a mezzanotte, tutta la gente del paese passava da una chiesa all'altra per la tradizionale visita ai sepolcri. La passione del Signore, vissuta quotidianamente con la sopportazione delle sue sofferenze, era un segno indelebile lasciato nella sua anima dalle due processioni del Crocifisso e dell'Addolorata che si svolgono ogni anno a Tuscania con la totale e devota partecipazione della popolazione.

Il locale monastero delle Clarisse fu per lei come un faro che illuminò il suo cammino di perfezione evangelica. La malattia che la colpì nelle prima giovinezza non le permise di ritirarsi in un monastero, oasi di pace e di silenzio, ma essa seppe trasformare la sua casa in un chiostro col definitivo distacco dal mondo.
Madera fu una testimonianza del vangelo, fatto carne e sangue della propria vita. Negli incontri con chi andava a visitarla trovava sempre uno spunto di spiritualità per richiamare alla fede e alla vita cristiana, nei suoi consigli si rivelava il lume dello Spirito Santo e la sua giornata di preghiera era una costante unione dell'anima a con Dio.
Le sue parole e il suo esempio invitano ad un continuo risveglio di fede, affinché il verde della speranza non muoia e il fuoco dell'amore non si estingua.

Santuario Madonna di Loreto. Madera Brannetti con (a sinistra) Francesca Vittorangeli e (a destra, in divisa da "dama") Cencina Benedetti (poi suor Gualtiera). 25 agosto 1947.

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