
L’opera del missionario di Tuscania, Padre Alceste Piergiovanni, sarà ricordata in un convegno a Trevi, nel prossimo weekend e saranno diverse le famiglie adottive della Tuscia che si recheranno in Umbria per rendere omaggio al sacerdote scomparso nel 2003 e che per 47 anni è stato missionario in Cile permettendo l’adozione da parte di famiglie italiane di circa 1.200 bambini. Durante il suo ministero nel paese sudamericano, come sacerdote dell’ordine della Madre di Dio, Padre Alceste si è occupato di bambini abbandonati divenendo promotore di numerose attività, a partire dal lontano 1956. Nel 1970, fondò alcuni centri di accoglienza, e poi nel 1973 realizzò la prima adozione di un bimbo cileno in Italia.
Nel novembre del 2003, poco dopo la sua morte, per non disperdere il patrimonio di esperienze e sensibilità di cui egli si è fatto portatore, alcune persone che lo hanno conosciuto hanno deciso di fondare l’associazione Pro Icyc, guardando al presente e occupandosi tutt’ora di realizzare adozioni in Cile. E proprio l’Associazione Pro Icyc ha organizzato il convegno dal titolo “L’Adozione è un Big Bang?” che si terrà a Trevi dal 2 al 4 settembre, presso l’hotel La Torre. Anche quest’anno il convegno sarà tenuto dai ragazzi adottati ed avrà come tema una metafora cosmologica per cercare di spiegare cos’è davvero l’adozione, ricordando sempre i criteri dettati da Padre Alceste. Come è successo anche negli altri anni si tratterà di tre giorni in cui si vivranno intense emozioni, perché ognuno avrà la possibilità di raccontare la propria storia e di condividerla con gli altri, analizzando i punti comuni e quelli differenti del proprio percorso adottivo.


PAOLO GRAZIOTTI
ASSOCIAZIONE PRO iCYC
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Ecco un video “il sogno di Padre Alceste”