● - ADDIO AD ALESSANDRO KOKOCINSKI. ARTISTA DI MOLTE PATRIE, INNAMORATO DELLA CULTURA ITALIANA - Succede a Tuscania - Toscanella - 2017


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● - ADDIO AD ALESSANDRO KOKOCINSKI. ARTISTA DI MOLTE PATRIE, INNAMORATO DELLA CULTURA ITALIANA

Pubblicato da in Blog Toscanella ·

Fonte: Exibart.com
 
Si è spento martedì 12 dicembre nella sua Tuscania (Viterbo), dopo una lunga malattia, all’età di 69 anni, Alessandro Kokocinski (Porto Recanati, 1948), artista eclettico e versatile che aveva tante vite da raccontare.
 
Madre russa e padre polacco, Kokocinski nasce nel dopoguerra in Italia, da genitori apolidi. Artista dalle molte patrie, ha vissuto un’esistenza intensa, scandita da incontri ed eventi eccezionali, attraverso i continenti. Dall’infanzia in Sudamerica con gli indios Guaraní nella foresta pluviale, all’adolescenza in un piccolo circo uruguayano come acrobata cavallerizzo. Poi il Cile di Allende.
 
Quindi l’Europa e, infine, l’incontro e l’innamoramento con la grande arte classica italiana. Nel 1971 arriva a Roma. Qui frequenta i personaggi della scena intellettuale e artistica di quegli anni, tra gli altri, Moravia, Pasolini, Gassman, Levi, Tommasi Ferroni. Intrapresa la carriera di artista, tra tele, sculture, installazioni, scenografie, turbate, grottesche, teatrali che raccolgono e raccontano tutta la sua storia, e ottenuto il riconoscimento del pubblico e della critica, Kokocinski vive per alcuni anni in Cina e in Germania, ma è in Italia che fa ritorno, per stabilirsi a Tuscania.
 
Il 2017 è stato contrassegnato dalla sua grande mostra "La Vita e la Maschera: da Pulcinella al Clown” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (6 aprile-5 giugno) e dall’uscita della sua biografia, firmata da Tiziana Gazzini, Kokocinski. Vita straordinaria di un artista, Edizioni Clichy. (Cesare Biasini Selvaggi).
 

 
Una breve biografia  di Alessandro Kokocinski  da Daria Egidi
 
• Porto Recanati (Macerata) 1948. Pittore.
 
• Di madre russa e padre polacco. Nei primi anni 60 a Buenos Aires è in un circo come acrobata con i cavalli. Lavora anche come scenografo teatrale. Nel 1969, schedato dal regime per aver militato nei gruppi rivoluzionari, emigra a Santiago del Cile, dove espone pere di denuncia politica. Alla caduta del governo Allende, è a Roma, accolto da intellettuali come Rafael Alberti, Alberto Moravia, Carlo Levi, Pasolini, Gassman. Partecipa alla X Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma ed è invitato dallo Stato Vaticano a esporre nei propri Musei e a illustrare l’Angelus Dei per l’anno Santo sotto il pontificato di Papa Paolo VI.
 
• Ha vissuto anche in Thailandia, Cina, Hong Kong, Berlino e Dresda.
 
• Autodidatta. «Ho avuto un bellissimo destino tragico e felice. Di crescere e formarmi nella dura accademia della vita».
 
• Nelle sue opere angeli caduti e corpi scavati dalla sofferenza. «È probabile che Kokocinski sia ateo, ma nessun artista del nostro tempo ha interpretato lo spirito religioso con più persuasione di lui» (Vittorio Sgarbi). (a cura di Lauretta Colonnelli).
 
• Vive e lavora a Tuscania.



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