• - SANO DI PIETRO DA SIENA, ISAIA DA PISA E ANTONIO DEL MASSARO DA VITERBO: TRE ARTISTI A TOSCANELLA. di Mauro Loreti - Succede a Tuscania - Toscanella - Blog 2020

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• - SANO DI PIETRO DA SIENA, ISAIA DA PISA E ANTONIO DEL MASSARO DA VITERBO: TRE ARTISTI A TOSCANELLA. di Mauro Loreti

Pubblicato da in Mauro Loreti ·

 
ANSANO (SANO) DI PIETRO DI MENCIO DA SIENA. Nei continui contatti politici, sociali, culturali ed artistici fu presente nel 1470 a Toscanella il senese Sano di Pietro, di cui ammiriamo nella Concattedrale di San Giacomo il dipinto di San Bernardino degli Albizzeschi, francescano,  che ebbe molti seguaci nella Tuscia, il quale nella tavola mostra il trigramma IHS  Iesus  Hominum Salvator che troviamo anche in alcune abitazioni del centro storico di Tuscania.
Nell’opera, che proviene dalla chiesa di San Francesco, infatti era posizionato al centro del polittico di Andrea di Bartolo tra San Pietro e San Paolo, si notano il santo con i tratti ascetici, due angeli con le ali dorate ed appuntite ed il terreno erboso.
 
San Bernardino fu un propugnatore dell’osservanza rigorosa delle regole di San Francesco d’Assisi.  Con Bernardino il movimento dell’osservanza francescana sostenne energicamente il ritorno al primo francescanesimo e la predicazione assidua.
 
L’attività del santo era instancabile e le sue prediche in volgare furono pronunciate davanti a tanti uditori: erano parole simili ad un colloquio che affrontava anche i problemi quotidiani dei fedeli.
 
Egli riaccese la genuinità della religione ed insisteva sul fatto che la decadenza morale portava anche quella sociale. Morì nel 1444 e fu canonizzato nel 1450. Sano è considerato il migliore ritrattista di San Bernardino da Siena.
 
ISAIA GANTI DA PISA. Nel 1400 i contatti culturali con la Toscana furono molteplici per cui anche lo  scultore Isaia Ganti venne da Pisa nel 1480  a Toscanella.
 
Nel suo tabernacolo sacramentale usato per l’olio santo che si trova nel Duomo, notiamo la sua arte di cultura tardogotica e i motivi decorativi che sono di derivazione  classicista, propria della cultura rinascimentale.
 
Si ammirano la conchiglia con il crocefisso e due angeli, il tendaggio a baldacchino, il festone ad arco con San Pietro e San Paolo, i balaustri con le foglie d’acanto ,otto angeli  e la scritta OLEA SANCTA.
 
ANTONIO DEL MASSARO DA VITERBO DETTO IL PASTURA. Nella monumentale chiesa di Santa Maria del Riposo intorno al 1497 lavorò questo importante artista che dipinse la Madonna col bambino Gesù che è posta al centro del grandioso polittico.
 
Maria è qui chiamata glicofilusa, dal dolce abbraccio e Madre di Dio della tenerezza.  Giuseppe Di Lorenzo nel 1883 scrisse: ”In mezzo è la bellissima tavola dipinta da Antonio del Massaro. In un trono con fondo a splendore formato da una corona di teste di serafini, nostra Donna seduta ha sulle ginocchia il divin figliuolo che alza la destra manina e benedice. Due angeli librati sulle ali, genuflessi su nuvolette,  sorreggono una regale corona sopra il capo della Vergine. Nel fondo del quadro si scopre una ridente campagna con colline, alberi e vaste pianure sotto un cielo di colore azzurro che va a perdersi leggermente nel lontano orizzonte.”

Davanti a questa immagine pregarono,  oltre ai  tuscanesi , anche  i transumanti che provenivano dalla Toscana, dall’Umbria e dalle Marche, con il loro bestiame, per tanti secoli.
Mauro Loreti






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