Guida al Referendum: scheda 2
Quesito 2 – Scheda ARANCIONE
Titolo: Il tuo voto può cambiare le regole per chi perde il posto di lavoro in piccole aziende
Guida al Referendum
E’ giusto che chi lavora in una piccola azienda sia tutelato come chi lavora in una grande?
Cosa propone il referendum:
Attualmente,la norma limita l’indennizzo per i lavoratori licenziati senza giusta causa, nelle piccole imprese (con meno di 15 dipendenti, con un risarcimento minimo e un massimo predeterminati.
Il quesito propone di abrogare questa limitazione, consentendo al giudice di determinare l’indennizzo senza tetti massimi, basandosi su criteri come l’età del lavoratore, i carichi familiari e la situazione economica dell’azienda.
Oggetto del quesito:
Maggiori tutele contro i licenziamenti nelle piccole aziende
✅ Votare SÌ significa che:
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il giudice non sarebbe più vincolato da limiti fissi e potrebbe decidere caso per caso l’indennizzo, in base alle circostanze del licenziamento.
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I lavoratori delle piccole imprese avrebbero tutele simili a quelle delle grandi imprese in caso di licenziamento illegittimo.
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Si mira a riequilibrare i diritti dei lavoratori, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda.
❌ Votare NO significa: lasciare le cose come stanno oggi. In pratica, disparità di trattamento tra lavori di aziende grandi e lavoratori di aziende piccole.
🔍 ESEMPIO PRATICO – IL CASO DI MARCO
Marco lavora da 10 anni come impiegato in una piccola azienda con 10 dipendenti.
Un giorno viene licenziato senza giusta causa (il giudice stabilisce che è stato un licenziamento illegittimo).
Vediamo cosa cambierebbe per lui in base all’esito del referendum:
🟧 SE VINCE IL NO (resta la legge attuale):
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Il giudice applica l’indennizzo previsto dalla norma, che stabilisce un minimo e massimo fisso (es. da 2,5 a 6 mensilità di stipendio).
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Anche se Marco ha 10 anni di anzianità, ha famiglia e il licenziamento è chiaramente ingiusto, il giudice non può andare oltre quel limite.
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Marco riceve ad esempio 5 mensilità come risarcimento.
📌 Tutele limitate: il risarcimento è “standard”, non tiene conto a fondo delle condizioni personali o del danno reale subito.
✅ SE VINCE IL SÌ (la norma viene abrogata):
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Il giudice non ha più vincoli di minimo o massimo.
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Può valutare liberamente:
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la gravità del licenziamento,
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la durata del rapporto di lavoro,
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la situazione economica di Marco,
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eventuali difficoltà a trovare un nuovo impiego.
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Il giudice può decidere che, in base alle circostanze, Marco merita un risarcimento di 10 o 12 mensilità.
📌 Tutele rafforzate: il giudice può riconoscere un risarcimento più equo, commisurato al caso specifico, come già avviene per i lavoratori delle grandi aziende.
📅 Si vota il [08 e 09 giugno]: informati, partecipa, scegli consapevolmente!