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* GAIA MENCAGLI IN DANIMARCA - TROVARE LAVORO IN 3 MESI, ASPETTANDO NATALE TRA GELO E FOLLETTI

Pubblicato da Luigi Pica in Articoli Toscanella · 2/1/2012 17:57:07

L'esperienza di, Gaia Mencagli, per un anno in un paese straniero

“Eureka, eureka!!!” Ho trovato, ho trovato lavoro!

Lunedì 7 novembre uno dei tanti asili a quali avevo inviato la richiesta di lavoro mi ha chiamato e chiesto la disponibilità per alcune ore della settimana.

Ovviamente ho detto che ero più che disponibile e il giorno dopo, a cavallo della mia bicicletta rossa, mi sono presentata alla scuola materna “Bifrost”.

Un grande giardino attrezzato di giochi per intrattenere i bambini (altalene, tricicli, mini trattori, monopattini, spazi per fare dei piccoli falò, sabbia, costruzioni in legno per arrampicarsi, scivoli... !) con al centro la scuola.

L´edificio esternamente somiglia ad una grande baita di legno, mentre all´interno è diviso in cinque settori. Tre aule -che loro chiamano e sembrano salotti- di venti bambini ognuna; un´ampia sala centrale ,attrezzata di cucina, per fare le attività comuni; l´area adulti, per la pausa caffè.

Tanti colori, tanti giochi, tante foto e pitture, un´atmosfera veramente accogliente dove il bambino è protagonista e misura di tutte le cose.

Dopo che la direttrice, una donnetta vispa sulla sessantina con i capelli bianchi bianchi e gli occhi azzurri azzurri, mi fa fare il giro della scuola e mi spiega approssimativamente cosa devo fare, inizio il mio periodo di prova.

Gli manca un aiuto-insegnante e io sono una potenziale possibilità.

Dieci giorni dopo, in seguito a giorni di lavoro, weekend, e giorni di malattia, dopo un colloquio con la direttrice e una delle insegnanti con la quale sono stata più a stretto contatto, giovedì 17 novembre vengo assunta per 25 ore alla settimana fino a Natale. Troppo bello per essere vero...!

Tre mesi ed undici giorni, e sono riuscita ad ottenere un lavoro stabile.

Qui finisce il mio studio sociologico su “ La ricerca di un lavoro in Danimarca” e inizia la semplice testimonianza di una ragazza diciannovenne che vive e lavora in Danimarca.

Ora tutti i giorni vado al mio asilo nido/scuola materna (è un istituto comprensivo, i bimbi sono dagli 1 ai 5 anni)... che bella sensazione! (in fondo troverete come si svolge una giornata tipo).

L´educazione infantile è molto diversa quassù, rispetto a laggiù, in Italia... per lo meno per quanto riguarda la mia esperienza! Qui i bambini si possono sporcare, possono arrampicarsi, possono cadere, possono stare all´aperto... Qualcuno potrebbe dire che hanno genitori/insegnanti irresponsabili. Io penso invece che questi genitori e insegnanti hanno capito molte cose.

Dal 27 novembre è iniziato l´avvento.

In Danimarca è molto sentito e mette in azione tanti preparativi per il Natale venturo.

Parte essenziale di questo periodo è svolta dalla candela dell´avvento, una candela coi numeri, a partire dall´1 al 24 dicembre, che va bruciata un po’ alla volta ogni giorno, e dal calendario dell´avvento, quest´ultimo soprattutto per bambini e ragazzi. Consiste in un calendario che può avere o cioccolatini o regalini che vanno scartati quotidianamente, dal 1 al 24 dicembre.

C´è anche chi ha una calza, che ogni mattina viene riempita dai folletti.

I folletti sono i protagonisti del Natale danese, molto più di Babbo Natale: è grazie a loro che tutto avviene!

Ho scoperto che fanno parte della tradizione danese da molto tempo.

Inizialmente erano degli spiritelli dispettosi che durante tutto l´anno andavano per le case della gente. Se venivano trattati bene, facevano si che le cosa andassero per il meglio ed aiutavano lí dove arrivavano, altrimenti mettevano tutto sotto sopra e facevano danni.

Da quando è arrivato Babbo Natale (in Danimarca circa nel 1800) sono a mano a mano diventati gli “operai” di “Jule manden” (l´uomo del Natale), che entrano in azione solo durante l´avvento. Per la maggior parte sono buoni, ma ci sono anche quelli che oltre a lasciare regali e dolcetti fanno scherzi più o meno antipatici.

In questi giorni tutto si colora di rosso, verde, oro e argento, e quando cala il buio tante piccole luci gialle addobbano case, giardini, vie e palazzi.

Per le strade di città c´è odore di cannella e mandorle tostate, e la gente si adopra per organizzare pranzi di Natale. Pranzi (in realtà cene) dove si mangia carne di maiale, patate caramellate, cavolo rosso e riso con latte e mandorle, tutto contornato da giochi divertenti per animare la tavola.

È arrivato anche il gelo, e la mattina le strade sono ricoperte da uno strato di ghiaccio.

Andare in bici è pericoloso, e ieri l´ho sperimentato su me stessa, con una bella caduta su una lastra di ghiaccio!

Ora sto a casa e faccio l´invalida, ed io e mia nonna stiamo fantasticando sul creare un “club dei zoppicanti”.

Non vedo l´ora di tornare in mezzo ai bambini, e di riprendere le mie attività settimanali... se tutto va bene venerdì dovrei riessere in pista!

Una delle cose che ho scoperto durante questi mesi è la bellezza del ballare.

Ho partecipato assiduamente ad un corso di Swing and Rock´n´Roll una volta alla settimana, cercando di non mancare alle serate e ai weekend di insegnamento extra e ballo libero.

Si è creato un bel legame con gli altri ragazzi e ragazze, ed ogni volta è puro divertimento e movimento! Gente di ogni genere che casualmente si è ritrovata a ballare insieme.

Mano a mano conosco sempre più persone, vengo invitata alle feste, e le amicizie non si limitano più solamente a quelle di vecchia data.

Basta buttarsi dentro qualche attività, aspettare un po’, e il gioco è fatto.

Ho provato anche una scuola di danese per stranieri, ma penso di aver capito che non fa per me... troppo parlato e troppo poco scritto, per i miei bisogni.

Una cosa è sicura, Århus offre molte possibilità.

Mentre frequento giovani, che per qualche motivo sono sempre più grandi di me, mentre sto con mia nonna, vedo zie, cugine e sorelle, leggo, ballo, corro e cerco di mantenere i miei rapporti con l´Italia, percepisco sempre di più come tutto ciò che sto vivendo stia per finire, o meglio cambiare.

Mi confondo con ciò che mi circonda, mi lascio trasportare dall´atmosfera Natalizia, mi godo questo lavoro conquistato e decido che voglio fare ciò che faccio al meglio, ma ho una sensazione, un sentimento di temporaneità.

Sento che quello che faccio non è il senso della mia vita ma un passaggio necessario per il prossimo salto.

Sento che manca poco al mio Natale, quello della mia famiglia in Italia, nella casa di legno nel verde.

Due settimane e sarò lí.

Sento la voglia di tornare, e il desiderio di “focolare” aumenta.

Breve rimpatriata e poi di nuovo il volo.

In volo verso il nuovo anno, verso la seconda fase di questo anno sabbatico.

Volerò con il teatro.

Dove?

Ed ecco una giornata tipo:

- 6.30 apertura dell´asilo

- 6.30-7.30 colazione

- 7.30-8.30 possibilità di giocare liberamente dentro la scuola mentre mano mano arrivano i restanti bambini

- 8.30 frutta

- 9.00 inizio delle attività. I bambini vengono divisi in gruppi in base all´età e ogni insegnante/aiutante è responsabile di un certo numero di bambini con i quali può decidere cosa fare. Andare di fuori, rimanere dentro, farli giocare liberamente e autonomamente o organizzare qualcosa di creativo. Lunedì per esempio io ho aiutato dei bambini a fare delle collane con le perline, come regalo di Natale per i loro genitori. Un'altra insegnante si è messa a fare dei panini. Un altro li ha portati di fuori nonostante nevicasse.

- 10.30 riunione dei bambini nelle rispettive aule. Si fa l´appello, si canta o si legge una storiella. Poi tutti a lavare le mani per il pranzo.

- 11.00 pranzo, dove gli insegnanti mangiano insieme ai bambini

- 11.30 i bambini piccoli vengono cambiati e messi a dormire, quelli più grandi si mettono i vestiti per stare fuori ed escono, indipendentemente dal tempo. Chi si sveglia viene mano a mano mandato fuori a giocare.

- 14.00 merenda

- 14.30-17.00 i bambini giocano liberamente, di norma fuori. Mano a mano vengono i genitori a prenderli, che volentieri si fermano per due chiacchere. L´asilo si svuota e si inizia a sistemare.

- 17.00 chiusura dell´asilo.

- Poi ci sono delle giornate speciali, come il venerdì, dove gli insegnanti organizzano delle attività motorie per tutti i bambini, con tanto di musica, ballo, e giochi con regole.




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