Succede a Tuscania 2012 - Toscanella - Il portale dei tuscanesi

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica perchè viene aggiornato senza alcuna periodicità fissa. Non può considerarsi quindi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. Per qualsiasi problema o chiarimento rivolgersi all'amministratore del sito. La costituzione italiana non ammette in modo assoluto censure o autorizzazioni particolari per diffondere il libero pensiero che può essere diffuso con ogni mezzo, sempre che chi lo eserciti non contravvenga a nessuna legge. La censura è incostituzionale, vietata dall'articolo 21. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Vai ai contenuti

Menu principale:

* COMUNICATO STAMPA DEL PXT-UDC: SINDACO E GIUNTA HANNO IMPIEGATO DUE ANNI PER CAPIRE CHE IL TERRITORIO E’ MINACCIATO DAI MEGA IMPIANTI ENERGETICI

Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo · 7/4/2012 07:38:10

"Dopo anni di politica dello struzzo, il sindaco Natali e quello che resta della sua giunta hanno scoperto che Tuscania è al centro di una attenzione abnorme, per quanto riguarda la realizzazione di impianti energetici da fonti rinnovabili. Malgrado gli allerta che, spesso in solitudine, abbiamo lanciato sui pericoli di una proliferazione incontrollata di tali attività, solo oggi, anche sotto la spinta dei movimenti spontanei che si sono costituiti nel frattempo, l’Amministrazione scopre i rischi che corre il territorio, convocando addirittura tavoli e riunioni, quando, fino a ieri, continuava a professare la propria incompetenza in materia, cercando di diffondere rassicurazioni che non hanno mai rassicurato nessuno".

Gli esponenti del Patto per Tuscania-Udc, tornano all’attacco, mettendo nuovamente nel mirino l’Amministrazione comunale sulla questione delle fonti rinnovabili e su quella altrettanto spinosa dell’impianto di compostaggio.

"Per quanto riguarda questo ultimo aspetto, affermare, come ha fatto il sindaco, per altro dopo due anni e mezzo di sollecitazioni, che la puzza non è nociva per la salute è semplicemente vergognoso. Ci mancherebbe altro che lo fosse – prosegue la nota – viceversa, un’Amministrazione seria e responsabile, che tiene nella giusta considerazione la qualità della vita dei suoi cittadini, avrebbe, da tempo, dovuto mettere in atto tutti i provvedimenti necessari a sanare una situazione incresciosa.

Questa necessità si rende ancor più impellente oggi, in presenza di autorizzazioni che consentiranno all’impianto di triplicare le proprie capacità di smaltimento. Arrivati a questo punto, non servono le battaglie contro i mulini a vento, ma, attraverso gli strumenti che la legge offre agli amministratori, occorre pretendere, da chi svolge legittimamente la sua attività, l’adozione di tutte le misure in grado di evitare i gravi disagi da questa causati.

Se l’impianto di compostaggio deve essere fornito di filtri capaci di bloccare completamente la puzza, come accade per impianti analoghi, questi vanno dunque imposti, e non servono certo le diffide a tacitare un malumore che, quando è generalizzato, non può essere ignorato da nessuno. Un analogo ragionamento va fatto per quanto riguarda i campi fotovoltaici autorizzati e da autorizzare, pari a una superficie di quasi 200 ettari di terreno agricolo di particolare pregio.

Pure in questo caso non ci si può svegliare dopo anni di assordante silenzio, sostenendo che il "crescente numero di richieste di impianti è motivo di crescente preoccupazione",
perché nel frattempo il problema ha cambiato aspetto, lasciando più di un dubbio non solo sull’effettiva realizzazione dei campi, a causa della diversa normativa sugli incentivi, mentre i terreni dove erano state avviate le attività restano brulli e incolti, ma anche sulla reale economicità degli interventi, visto anche quello che è successo a Montalto.

Ma tant’è: così, mentre sembra aver perso, almeno per il momento, interesse la centrale a biomasse, a causa di una redditività incapace di reggere il confronto con le altre energie alternative, e in presenza di una valutazione di impatto ambientale per un campo eolico da 28 pale che lambisce il territorio di Tuscania, l’unico atto formale adottato dal Comune è l’approvazione della sciagurata convenzione con la società Terna, subentrata, guarda caso, ad una società che doveva realizzare una centrale al servizio del fotovoltaico, per la realizzazione di una sottostazione elettrica su una superficie di 9 ettari, di cui 4 completamente cementificati.

Si tratta di una struttura dall’impatto enorme, anche dal punto di vista dell’inquinamento elettromagnetico, da cui non si sa chi ci salverà, contro la quale pende un ricorso al Tar presentato dal nostro capogruppo Regino Brachetti, che verrà discusso il prossimo 19 aprile. Tutto ciò, in cambio di 740.000 euro virtuali (da corrispondere in più soluzioni a condizione che l’intervento venga completato in cinque anni, pena la restituzione delle somme erogate), di cui solo 148.000 sembrano il reale vantaggio, perché il restante importo propinato come compensazione, come se la salute si potesse monetizzare, da utilizzare per la scuola, sarebbe stato comunque assicurato da un finanziamento regionale.

Ce n’è abbastanza, quindi, per bocciare senza appello la politica energetica del Comune di Tuscania, la cui manifesta incapacità, nonostante i tentativi di riposizionamento delle ultime settimane, rischia di mettere a repentaglio l’intero sistema socio-economico e ambientale del territorio"
conclude la nota.





Torna ai contenuti | Torna al menu