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* TUSCANIA E LA PROTEZIONE CIVILE di Massimo de Franchi

Pubblicato da in Articoli Toscanella · 12/3/2012 17:42:07

La bufera di neve è passata, sicuramente alcun altro evento succederà. La Protezione Civile di Tuscania è stata presente nei soccorsi, e credo che bisogna ringraziarla, ma questo non è l’unico compito che le è stato assegnato. Come ex-membro della P.C. di Tuscania, vorrei portare alcune osservazioni.

Io credo che nei soccorsi la P.C. è chiamata a parteciparvi, ma la sua azione dovrebbe portare principalmente nella preparazione alla prevenzione, in modo a ridurre al minimo la necessità di soccorso. Perché in principio lo Stato aveva già creato, prima dell’esistenza della P.C., dei corpi specializzati per soccorrere in caso di incidente chi ne ha bisogno. La Polizia ci protegge contro chi viola la legge. Il 118 ci soccorre quando siamo malati o siamo vittima di un incidente ed il Corpo dei Pompieri interviene soccorrendoci dal fuoco, dall’alluvione, da frane o da un incidente in mare. Sono Corpi specializzati nella loro materia. La P.C. è stata invece concepita quando il rischio diventava molto più frequente con l’aumentare degli incidenti dovuti a cause naturali.

Quindi ci voleva un Corpo specializzato nell’educazione alla prevenzione. Il Decreto Bassanini: D. lgs. 112/98 artt. 107, 108 unitamente alla legge 225/92, conferisce i seguenti compiti [alla Protezione Civile ed ]al comune: attuazione delle attività di previsione e di prevenzione dei rischi nel comune; provvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsi; predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenza; attivazione dei primi soccorsi. Da ciò si capisce che il ruolo esclusivo della P.C. è la prevenzione, creando così nelle persone una nuova coscienza della percezione del rischio, per minimizzare le conseguenze negative ed il suo compito si spiega perfettamente nella sequenza dei quattro temi di azione: prevenzione, preparazione, emergenza e ricostruzione.

Agire unicamente nell’emergenza, anche si tratta solo sono azioni di piccolo impatto, è gratificante immediatamente, mentre il compito dell’educazione alla prevenzione, anche se molto più gratificante a lungo termine, in se sembra ostico. Evidentemente è molto più efficace preparare il corpo di volontari a azioni specifiche che ad azioni di lungo termine: ci vuole più impegno. La P.C. dovrebbe attuare moltissimo nel campo dell’informazione con volantini, libretti, conferenze nelle scuole elementari e superiori, riunioni nei quartieri, ed associare le Associazioni a promuovere la prevenzione al rischio. Bisogna imparare a convivere coscientemente con il rischio.

Qui viviamo in un zona ad alto rischio sismico. Il terremoto del ’71 ha rubato 39 vite, morti dovute essenzialmente alla vetustà degli edifici. Gli edifici non cadono perché sono antichi, ma per mancanza di manutenzione. A Tuscania il Centro Storico era vetusto e cadde come un castello di carta. Nella Chiesa di San Giuseppe, c’è un quadro dedicato alla Madonna del Terremoto, dipinto nel 1702 dopo il secondo anno di scosse telluriche che colpirono questa zona. Quando si parla di terremoto le persone scappano, ma la P.C. dovrebbe ricordare per attuare affinché nel prossimo non ci siano perdite umane. Non esiste un piano di prevenzione, non si fanno simulazioni tra la popolazione, soprattutto tra quelle persone a più gran rischio, come malati, anziani persone con alcun handicap; non si sa dove ritrovarsi dopo il terremoto, non c’è un piano di evacuazione reso pubblico e discusso con la popolazione. Un vademecum che ogni famiglia tenga in casa e lo possa consultare.

Per la via Tarquinia transitano giornalmente tanti mostri su quattro ruote. Alcuni trasportano benzina, altri molte altre cose. Il rischio che uno di questi si trovi in difficoltà in salita o in discesa, aumenta con il numero di veicoli. Non si è mai toccato il tema d’un incidente, cosa faranno i negozianti, i clienti presenti, gli abitanti nelle case lungo la strada?

La P.C. si preoccupa anche per gli incendi soprattutto in estate. Segnala o interviene se le si da l’autorizzazione. Ma l’osservazione dovrebbe essere appoggiata da azioni di prevenzione, sul perché non si devono bruciare rifiuti e gomme d’automobile, non creare discariche di materiali con amianto, perché non si devono fare discariche abusive di rifiuti.

Forse il compito della P.C. dovrebbe essere quello di far crescere nella popolazione la coscienza che salvaguardare il territorio che ci hanno delegato (casa, giardino, proprietà agricola, strada sentiero, macchia, bosco) ci verrà ricompensato in sicurezza e benessere anche nell’immediato.




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