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* I CITTADINI DI TUSCANIA VOGLIONO UN FUTURO MIGLIORE PER LA CITTÀ. di Donato A. Limone

Pubblicato da in Articoli Toscanella · 15/2/2012 09:19:08

ALCUNE RIFLESSIONI IN MERITO AL  “TEST”  SULL’OPERATO DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI TUSCANIA
di  Donato A. Limone  (ordinario di informatica giuridica e docente di scienza dell’amministrazione digitale, università telematica telma Sapienza,Roma)

Il 14 febbraio 2012 Luigi Pica, titolare del sito www.toscanella.it, ha pubblicato i risultati del test proposto dal dott. Antonello Gentilini e gestito, sotto il profilo informatico, dallo stesso Luigi Pica. I dati sono riferiti alle ore 22,00 del 12 febbraio 2012. In sintesi, le domande poste sono state 7: le prime tre sull’operato del sindaco, degli assessori, dell’opposizione; le domande n. 4, 5 e 6 hanno riguardato la classe politica locale (rinnovamento della stessa classe e chi può essere “salvato”); l’ultima domanda è rivolta ai Tuscanesi (riusciranno a migliorare il proprio futuro?). Le considerazioni che farò su questo test saranno di carattere “scientifico” (neutro) con lo scopo di attivare un dibattito non sulle “persone” oggetto di questo test ma sulla funzione degli organi amministrativi, sul rinnovamento della classe politica locale, sul futuro migliore per i cittadini di Tuscania.

La prima considerazione da fare riguarda il test: questo strumento (come altri strumenti similari) deve  essere utilizzato  (ovviamente) come indicatore di valori percentuali e non assoluti e quindi come indicatore “significativo” per i rispondenti (che hanno  partecipato e che hanno  espresso delle valutazioni precise) e come “verifica” da parte di coloro che non la pensano come i rispondenti  o da parte dei soggetti politici oggetto dello stesso test. La seconda considerazione riguarda la funzione dei test o dei sondaggi o dei sistemi di rilevazione di vario tipo effettuati per via telematica: si tratta di strumenti che sono giustamente ascritti tra gli strumenti di democrazia elettronica (e-democracy)e fanno parte dei nuovi diritti stabiliti dal Codice dell’amministrazione digitale (art.9 del dlgs 82/2005: Partecipazione democratica elettronica).

Democrazia elettronica che “richiama” altri concetti come informazione, trasparenza, partecipazione, consultazione. Concetti che caratterizzano o dovrebbero caratterizzare una amministrazione moderna. Quindi, il test è senza dubbio una novità per Tuscania e quindi ringraziamo chi lo ha voluto e chi lo ha effettuato. Ma è una novità anche per tutti i soggetti politici ed amministrativi di Tuscania in quanto tutti gli strumenti di informazione, di partecipazione e di trasparenza e consultazione previsti dallo statuto del Comune di Tuscania hanno una scarsa applicazione in questa amministrazione (ad eccezione del sito previsto dalla legge 69/2009).

Lo Statuto del comune prevede strumenti come le petizioni,le  istanze e le proposte dei cittadini: mai utilizzati dai cittadini e dalle stesse forze politiche.
La cultura amministrativa di Tuscania (ciò vale per tutte le amministrazioni e non solo per quella attuale) non ha sviluppato questi strumenti: la cultura politico-istituzionale si “ferma” alla gestione dei “fascicoli” (che toccherebbe ai dipendenti: non ci sono programmi; infatti non esistono né testi programmatici ufficiali che abbiano la dignità della programmazione; né esistono delibere-quadro di ampio respiro istituzionale, sociale, culturale, economico. Di recente segnalo che il Coordinamento 3T ha presentato una proposta di delibera quadro per la tutela e la valorizzazione del territorio e dell’ambiente che non è stata presa in considerazione dall’Amministrazione.

Non si è dato attuazione al regolamento del 2008 che prevedeva la istituzione del Consiglio dei Giovani. Il comitato consultivo nominato dal sindaco non risulta operativo (oppure, se operativo: su quali fronti, per quali tematiche, con quali documenti adottati?). Il test ha quindi “rotto” la prassi politica della non informazione, della non consultazione, della non partecipazione. Con quali risultati?

1. Valutazione ampiamente negativa dell’operato del sindaco, degli assessori, della opposizione e della classe politica (domande n.1,2,3,4). Cosa comporta questa valutazione: i rispondenti hanno espresso una precisa valutazione (inequivocabile); i soggetti politici interessati hanno due soluzioni: a) non credono al test e quindi continuano ad operare come finora è successo (piena valutazione positiva del proprio operato) oppure
b)ritengono che i rispondenti abbiano dato una indicazione da valutare attentamente (il rispetto per il “dubbio”: forse il test potrebbe costituire un “allarme”). In questo secondo caso  dovrebbero operare per dare una indicazione di “mutamento” attraverso decisioni e documenti formali ed azioni concrete. E potrebbero giocare la carta del “cambiamento” o del rinnovamento. Si tratta di verificare tra le due opzioni (siamo nel giusto o abbiamo un dubbio) quale sarà quella scelta.

2. La domanda n. 5 riguarda il rinnovamento della classe dirigente politico-istituzionale di Tuscania: l’indicazione è quella della indispensabilità del cambiamento. E’ necessario che la classe dirigente si rinnovi e qualcuno si può salvare di tale classe dirigente. La domanda n.6 dà delle indicazioni su chi salvare (sopra il 10%): Staccini Roberto (30,24%); Regino Brachetti (16,49%); Nassi Francesco (14,09);  Franco Ciccioli (11,34%).  Per questi soggetti (ma anche per gli altri con percentuali sotto il 10%) si apre una nuova fase (qualora ritengano significativi i risultati del test): precisare il loro profilo di soggetti  “salvati”; rinnovare il proprio profilo; “dimostrare” e “ mostrare”  il nuovo profilo. Si tratta di un rinnovamento  che trova  nella scienza della politica ampi riscontri sotto il profilo teorico e metodologico. Per coloro che (impegnati nella amministrazione e nella politica) hanno ottenuto un giudizio non lusinghiero  si apre la fase del ripensamento e delle decisioni conseguenti.

3. Il test si chiude con una indicazione da parte dei cittadini di Tuscania: è necessario migliorare il proprio futuro. Quindi una indicazione positiva, matura, netta. Cosa fare per i cittadini di Tuscania?
I cittadini hanno risposto: è giunto il momento di costruire il futuro.
Se dibattito ci deve essere la scienza della politica ancora una volta viene in aiuto ai politici: che il dibattito sia serio, non “personalizzato”, scarsamente “politichese”, molto chiaro e fattivo.

Nel 1971 Tuscania fu travolta dal terremoto; dopo la ricostruzione fisica Tuscania (città carica di storia, antichità e bellezza)  merita il “rinascimento” sociale, economico, culturale e politico.






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