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* INTERVISTA A DARIO MENCAGLI

Pubblicato da Luigi Pica in Interviste di Toscanella · 12/4/2012 10:10:42

Conosco Dario da sempre, siamo quasi coetanei, l'ho conosciuto più a fondo quando l'ho incontrato nella scuola, lui insegnante di Religione, io assistente tecnico di laboratorio. E' nata subito una buona amicizia fatta di rispetto reciproco, scambi tecnici e culturali. La profondità di cultura di Dario è impressionante, è un uomo che ha girato il mondo in lungo e largo e ha vissuto esperienze a contatto con le culture più disparate, dalle quali ha acquisito questo grande bagaglio che mette sempre volentieri a disposizione di tutti. Ho voluto sentire il suo parere su alcune problematiche perché ritengo che l’esperienza e la saggezza di Dario ci possa dare qualcosa. L’articolo è un po’ lungo ma vale la pena di leggerlo fino alla fine. Luigi Pica.

- Queste le domande e le risposte:

D: Nel passato sei stato consigliere comunale in liste di sinistra, come indipendente: come è cambiata la gestione amministrativa da allora?

R: E’ cambiata nella partecipazione.
Mi pare fosse il 1974, tre anni dopo il terremoto, con la lista civica Mani Unite.
Ricordo che il maestro Leonardi disegnò il nostro simbolo (due mani strette), come simbolo della collaborazione di tutti. Io partecipai come indipendente.
Fu proposto ed eletto il Comitato delle campagne (Presidente Olindo Tiberi, Vice-presidente Pino Palombella, se non ricordo male…) per gestire direttamente i problemi delle campagne.

Facemmo riunioni per una cooperativa di allevatori (presidente Rufino Ciccioli) che avrebbe gestito un progetto di ingrasso del bestiame nei terreni comunali dei Pratini): ma non andò in porto.

Riunioni per una cooperativa di Trasportatori, per  i lavori di trasporto  macerie e materiali per la ricostruzione: andò in porto, purtroppo con qualche anno di ritardo,  col nome di SCAT.

Le prime riunione per un gruppo di Donatori del sangue, a Tuscania, con Peppino Benedetti, con tanto di Video promozionale fatto da Enio Staccini e Pietro Benedetti.
La scuola materna statale, prima sotto l’edificio scolastico e poi alla Gescal (fu occupato da un gruppo di Tuscanesi, perché l’Istituto case Popolari non si decideva a consegnarlo!)

Il centro sociale, poi sviluppatosi in centro anziani; gli scambi di giovani con paesi stranieri.

Il restauro della ex-caserma dei Carabinieri come ostello della Gioventù (il primo nel Lazio fuori Roma): poi, l’amministrazione successiva ci mise la sede della ASL.
C’era il Comitato regionale di Controllo (CO.RE.CO.) dove le opposizioni potevano protestare e bloccare le delibere.

Adesso, per rafforzare l’esecutivo, le delibere di giunta sono immediatamente esecutive e non  ci sono più uffici di controllo. Col premio di maggioranza, una lista che ha preso il 26% dei voti può governare contro una minoranza divisa che ha preso il 74% dei voti.

Nel 1994, mi pare, sono stato consigliere comunale di minoranza per un anno, dopo Fiorenzo de Stefanis: avevamo deciso di fare l’ avvicendamento nella lista (Movimento per Tuscania),  un anno per uno. Era stato eletto sindaco Regino Brachetti. Mi dimisi per protesta sull’approvazione del Piano regolatore. Avevo chiesto e fu approvato con voto, che ogni consigliere doveva dichiarare se e quali terreni aveva inclusi nel piano regolatore, suoi e dei suoi parenti. Ricordo che lo facemmo in pochissimi! Chiesi di valutare il piano regolatore con l’assistenza di un esperto, dato che nessuno nasce imparato ed è assurdo pretendere conoscenze urbanistiche da consiglieri che fanno tutt’altro lavoro. Il Sindaco bloccò questa possibilità.

D: Quali sono secondo te le ragioni che nell’arco degli anni  hanno portato al successo locale della destra a scapito della sinistra? Che cosa pensi si possa fare per fermare il declino della sinistra tuscanese?

R: Più che sinistra, parlerei di centro-sinistra, cioè il risultato dell’unione di pezzi di DC e PCI. Una ragione importante mi sembra sia stata la divisione interna tra i "capi", che ha prevalso sulla necessità di favorire la partecipazione. La nostra provincia è controllata da personaggi storici (Sposetti, Fioroni, Parroncini), presenti sulla scena da 40-30 anni ormai.

Il PD prevede che non si possa concorrere più di due volte. Parroncini ha concorso per la terza volta alla Regione Lazio. Sposetti  è da tempo al parlamento e al Comune. E’ stato presidente della Provincia. Fioroni è stato sindaco di Viterbo. Da tempo è al Parlamento. Ognuno controlla il 33% (più o meno): questo porta a conservare e a vedere il nuovo come un pericolo per la situazione esistente. Di cambiamenti da questo schema, a Tuscania, non mi sembra che ce ne siano: questo fatto continuerà a portare sempre più disinteresse tra la gente.

D: Tu insegni alle  scuole superiori e questo contatto con i giovani ti porta spesso a fare delle proposte che favoriscono il loro sviluppo: che cosa pensano i giovani della politica?

R: Molti non sono interessati. Dicono:"La politica fa schifo!" Io rispondo che è meglio essere precisi e forse intendono dire:"I partiti mi fanno schifo!" Perché la politica (cioè la vita nella nostra città=polis=politica) è la nostra vita, che ci piaccia o no. I sacrifici decisi dal nuovo governo li devono fare anche quelli che non si interessano! E anche per pagare debiti che sono stati fatti da altri.

Alcuni hanno tentato di interessarsi (richieste per il consiglio comunale, richieste per attività musicali estive per i giovani…) ma hanno trovato muri di gomma e porte chiuse e questo li ha scoraggiati e allontanati..

E’ una responsabilità pesante per noi adulti!

D: Sono ormai anni che rivolgi le tue battaglie, per un polo scolastico unico, è un’idea ancora realizzabile e se sì come?

R: Sono quasi 10 anni che se ne parla. Quello che mi colpisce, in un tempo dove ogni cosa sembra veloce, è il lungo tempo che richiedono alcune cose che sembrano ovvie. Quando ho concorso a Sindaco, nel 2006, tutte le sei liste hanno messo nel programma "costruzione di una nuova sede" per le scuole. Alle ultime elezioni nessuna: scomparsa del tutto!!

Al massimo lavori di manutenzione..

Adesso il ministro Profumo ha annunciato il Liceo sportivo per il 2013, con 60 milioni di euro. Noi abbiamo le strutture migliori della Provincia. Con una nuova sede saremmo al primo posto di sicuro. Spetta agli Amministratori muoversi prima che sia troppo tardi! (puoi vedere l’intervista a auqesto link: http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/articolo/lstp/444983/)

D: Sei stato il primo a proporre il Consiglio Comunale dei Giovani, sembrava che sotto il commissariamento di Tarricone si stesse realizzando. Tarricone ha terminato il suo mandato e oramai sono quasi tre anni che la giunta Natali è in carica: secondo te, perché questo Consiglio, che all’apparenza sembra di facile applicazione, non riesce a decollare?

R: Ero in Comune, un pomeriggio, anni addietro. Incontrai il sindaco Cappelli e gli ricordai del progetto (in sospeso) del consiglio comunale giovani (dai 15 ai 25 anni). C’era una giunta e mi invitò a entrare per dirlo anche agli assessori. Un assessore mi disse che loro si erano informati, e avevano visto che la cosa non interessava i giovani. Gli risposi che a me non risultava (sono poi andato a chiedere apposta a molti giovani per verificare). E dissi pure che, in ogni caso, se fossi stato io amministratore, avrei ritenuto mio dovere dare ai giovani un’opportunità di educarsi alla democrazia e alla partecipazione al bene comune. In più, dato che "nun ce so le sorde!!" il Comune avrebbe avuto soldi dalla regione per le politiche giovanili!

Perché questo progetto non va avanti?

1-per la paura che questi giovani facciano sentire dei ragionamenti diversi dagli adulti; la nostra è una società dove hanno il potere gli anziani (=gerontocrazia)  e questo si riflette a destra, al centro, a sinistra

2-per la paura che un gruppo politico avversario riesca a influenzarli e a tirarli dalla sua parte.

Roberto Staccini, vicesindaco (che si è dovuto dimettere) ci ha provato, ma non c’è riuscito e così,  nemmeno quest’anno avremo il consiglio comunale dei Giovani.

A Tarquinia, diversi giovani del Consiglio comunale dei Giovani, sono stati "arruolati" nelle liste che concorrono per le prossime elezioni. A volte, poche decine di voti determinano la vittoria o la sconfitta elettorale.

D: Che cosa ne pensi dei movimenti spontanei dei cittadini, perché si sente questo bisogno?

R: I Movimenti sono molto utili per dare spazio alla partecipazione e alla corresponsabilità nel bene comune. C’è questo bisogno perché, nei partiti tradizionali, non c’è spazio. Faccio un esempio che conosco direttamente: quando è stato fondato il PD, sono stato invitato a partecipare al PD come membro della società civile. Una sera è venuto un rappresentante "ufficiale" a dirci: "Per accordi provinciali, spetta alla componente DS esprimere il nome del segretario!" Ho detto che volevo candidarmi a segretario, visto che mi avevano pure invitato. La cosa non era prevista. Ho insistito. Alla fine siamo riusciti a votare e ho avuto un solo voto: il mio. Dopo qualche giorno è venuto il solito rappresentante "ufficiale" a dire: "Per accordi, spetta alla Margherita esprimere il nome del presidente". E così è stato eletto il presidente del PD di Tuscania, appena fondato. Il motivo era dato dalla divisione del PD provinciale in tre gruppi con tre capi: Sposetti, Fioroni e Parroncini.

Ricordi che tu (Luigi Pica nda) hai aiutato a fare il sito del PD. Le uniche cose pubblicate (almeno nel periodo che ho seguito) sono state le risposte del gruppo di Parroncini (di Tuscania) contro gli "attacchi" di Sposetti.

Ho parlato con i rappresentanti del "movimento 5 stelle", conosciuto tra noi proprio per merito di Toscanella. Parecchie persone, inizialmente, hanno aderito. Ma  vedono che, continuare con l’entusiasmo iniziale, non è facile e i tempi per questa maturazione sono lunghi.

D: Pensi che una lista di giovani professionisti possa gestire meglio l’amministrazione di Tuscania, oppure c’è sempre  bisogno dei consigli della vecchia guardia?

R: Il governo dei "tecnici": si dice che ha risolto il problema Italia. Ma le loro scelte, stiamo sperimentando, sono molto "politiche", per posizione sociale e per formazione. Chi ha redditi milionari, fa di sicuro fatica a capire come sta chi ha 900,00-1000,00 euro al mese o è disoccupato. Così pure, se è amico e va a cena con persone che hanno redditi milionari, automaticamente cercherà di stare attento a non rovinare i suoi rapporti con loro, scontentandole e chiedendo loro di tirar fuori i soldi…  

Alla tua domanda risponderei che, dato che nessuno nasce imparato, ci vuole umiltà e disponibilità a chiedere aiuto a chi ci capisce. (Anche se un altro proverbio dice: "I consigli non vale la pena darli, perché i saggi non ne hanno bisogno e gli stolti non li ascoltano!")

Però la competenza non è questione di età.

E’ importante che ci siano dei giovani, perché anche un bambino piccolo, se sta sulle spalle di un adulto, vede per forza più lontano di quell’adulto! Da sempre sono convinto che il mondo che vogliamo costruire, lo dobbiamo costruire per noi. Ai giovani il nostro mondo non piacerà e ne vorranno costruire uno come pensano loro. Anche per questo ci deve essere spazio pure per loro.

Noi sprechiamo tanto "capitale umano giovane"! Giovani di 20-25 anni, come quelli di Apple, di Microsoft, di Google, di Facebook, fondatori di aziende ricchissime e piene di creatività, da noi non avrebbero avuto nessuno spazio. Per questo molti devono emigrare..

Ricordi la lista per le elezioni del Comune, proposta da Toscanella? Sono stato ad una riunione (fatta nell’anfiteatro del parco di Tor di Lavello): pochissimi partecipanti e nessuno disposto a concorrere, alla fine.

Al "Baretto"si parla moltissimo delle cose di Tuscania. La paura delle riunioni di partito, spesso, è che le cose dette in segreto si risappiano al "Baretto" dopo 5 minuti. La stessa cosa succede coi partiti nazionali  (tanto che giornalisti e fotografi protestano: "Noi che ci stiamo a fare?!"): le notizie escono su Facebook e twitter prima che finisca la riunione!

Durante la mia campagna elettorale, sono stato spesso a parlare di fronte al "Baretto" con l’altoparlante. Ho sempre offerto il microfono alle persone presenti. Nessuno si è mai alzato a parlare ad alta voce.

In più i giovani sono una categoria molto esposta a ricatti, soprattutto nella ricerca del lavoro: ricordo che la cosa era diffusa ai tempi del dopo terremoto. Adesso sento dire dai giovani che la situazione è peggiorata. Esporsi in pubblico, pensano in molti, può danneggiare in futuro quando uno va a chiedere un lavoro o un favore.

D: Tutti sappiamo che Tuscania ha un comune di centro destra, che si rivolge ad una regione di centro destra e una provincia di centro destra che ha al suo interno due consiglieri provinciali, anche loro di centro destra. Nonostante ciò, spesso siamo penalizzati, qual è il tuo pensiero a proposito?



R: A Tuscania abbiamo addirittura due liste di centro destra!  Ma sembra che non sia un doppio vantaggio!

Ho saputo che alcune cose non sono state approvate per Tuscania per liti interne al PDL.

Quindi non serve avere Regione, Provincia e Comune di centro destra!

Aspettarsi più aiuti perché si hanno "amici" al governo fa parte della nostra mentalità tradizionale.

Dice uno studioso di storia tuscanese che, in passato, bisognava avere a Roma l’amico monsignore, vescovo, cardinale.

Poi, con l’unità d’Italia, l"amico" deputato o senatore o "il pezzo grosso".

Da decenni si parla che, per i paesi "poveri", la cosa più importante è lo "sviluppo basato sulle proprie forze"!

Ritengo fondamentale:

1 - fare le cose che possiamo fare da noi. E’ il principio di sussidiarietà.

Sono tantissime e servono a migliorare la vita.

La tua proposta di insegnare l’uso del computer agli anziani, le iniziative di VIVITUSCANIA, le attività della Cooperativa Curunas..

Lo dice anche l’associazione dei comuni virtuosi (sito interessante da leggere: si imparano un sacco di cose! Questo il link: http://www.comunivirtuosi.org/)

2 - avere la capacità di  negoziare con la burocrazia dei funzionari: adesso i politici hanno meno potere decisionale.

Come? Con progetti interessanti e innovativi, possibilmente in collaborazione con altri paesi europei (molte sono le richieste di  "partenariato", cioè di fare progetti insieme).

3 - Tenere informata la gente e chiedere l’aiuto della gente per appoggiare e portare avanti i programmi.



D: Un’ultima domanda. Riusciremo a cambiare tendenza per lo sviluppo di Tuscania e quali sono secondo te le linee guida per un decollo?

R: I cambiamenti avvengono e sono aiutati

-da eventi forti (shock therapy): a Tuscania il terremoto scombussolò per qualche anno il solito tran-tran. Poi tutto si "normalizzò"!

La crisi economica attuale, che travolge ancora di più l’agricoltura (la nuova tassa sui capannoni agricoli!), può spingere le persone a inventare nuove soluzioni.

-da una lenta evoluzione: la vittoria di un’amministrazione che appoggia e stimola le iniziative e la partecipazione della gente.

Basta leggere cosa può fare e come possono cambiare dei  Comuni  non lontani da noi, come Corchiano e Oriolo Romano.

Ma sono soprattutto le persone di Tuscania, quando  si rendono conto che il voto può aiutare nel cambiare il nostro futuro, nell’inventare e quindi scelgono di votare in modo diverso.




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