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* SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA PASSIONE DI CRISTO PUBBLICO, MONACHE E FIGURANTI TUTTI COINVOLTI SULLA VIA DELLA CROCE

Pubblicato da Fiorenzo De Stefanis in Corriere di Viterbo · 4/4/2012 09:21:54

A volte capita che il successo di una rappresentazione scenica dipenda non solo da chi sta in scena e da chi l’ha progettata ma anche da chi ha deciso di andarla a vedere. Così è successo anche domenica scorsa nel Monastero di San Paolo, dove l’associazione culturale Tuscania d’Arte, in collaborazione con l’assessorato alla cultura e le monache della Vergine di Matarà, ha proposto la sacra rappresentazione della Passione di Cristo.

Un pubblico che si è lasciato coinvolgere emotivamente entrando appieno nel clima mistico del convento. In realtà Stefano Ciccioli questa condizione l’ha voluta e creata proponendo al pubblico, prima dell’inizio dello spettacolo, un itinerario silenzioso all’interno dei luoghi del monastero che fino a qualche anno fa era zona di clausura.

"Siamo molto contenti che l’iniziativa sia stata apprezzata dal pubblico – afferma Stefano Ciccioli – siamo andati un po’ oltre l’orario programmato per l’inizio dello spettacolo però non ci aspettavamo proprio una partecipazione così numerosa. Abbiamo dovuto prima accogliere tutti nel giardino della clausura per dare inizio alla sacra rappresentazione. Chiedo scusa per questo piccolo contrattempo. Un grazie sentito va alle suore che hanno partecipato con vivo entusiasmo, all’amministrazione comunale e agli sponsor. Bravissimi tutti gli attori e i figuranti. Un gruppo molto eterogeneo dove sia i più giovani che gli anziani sono riusciti ad entrare bene nello spirito della rappresentazione".

L’orto del monastero San Paolo con pochi attrezzi di scena, una stupenda regia delle luci ed un ottima amplificazione ha fatto da suggestivo scenario ai quadri più importanti della Via della Croce: l’ ultima cena con Giuda il traditore, l’ orto degli ulivi, il processo a Gesù di Caifa e Pilato, la salita al Calvario, la Crocefissione, la madonna ai piedi della Croce.

Molto significativa è stata l’interpretazione di Luca Perrone nel ruolo di Cristo, struggente quella di Maria Grazia Calò nel ruolo della Madonna ai piedi della Croce.  

Il finale ha visto protagoniste le monache, che sfilando la croce dal Calvario e portandola in mezzo al pubblico, hanno coinvolto simbolicamente tutta la comunità in un unico abbraccio in memoria del sacrificio di Cristo il Redentore.





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