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• - CIMITERI CHIUSI, UNA RIFLESSIONE DI GIULIO VITTORANGELI

Pubblicato da in Blog Toscanella ·
Premetto che sono al corrente delle direttive nazionali che vietano l'apertura dei cimiteri e questo articolo non vuole essere una polemica, ma solamente una riflessione. Si può andare a comprare un quotidiano in un'edicola, (significa che tutte le mattine si può uscire ed andare all'edicola a comprare il giornale), si può andare dal tabaccaio, si può andare dal pizzicarolo, si può andare dal fruttarolo, si può andare al supermercato, si può andare alla posta e alla banca. Non si può andare al cimitero. Dobbiamo essere rispettosi delle normative che il governo ci impone, ma alcune direttive spesso non vanno d'accordo con il buon senso. Mi metto nei panni di una madre che ha perso prematuramente il proprio figlio e per questo sente il bisogno della sua vicinanza. Mi scrive Giulio Vittorangeli per esternare la sua riflessione che pubblico nel mio blog. luigi pica.


Immagine di repertorio
 
Questo il messaggio di Giulio Vittorangeli:
 
Un appello al Sindaco del Comune di Tuscania. Trovo molto triste che il nostro cimitero sia chiuso. Se la gente sta in fila davanti ai supermercati potrebbe stare in fila davanti al cimitero, ma non credo che ci sia tutta questa voglia di andare al cimitero.
 
Personalmente credo che bisognerebbe tenere aperto il cimitero proprio per rispetto ai morti più che ai vivi. Il cimitero non è un luogo dove ci si può infettare. Certo, conosco il decreto dell'otto marzo che ci dice che sono sospesi i riti funebri (ne porto anche un peso personale), ma la mia modesta proposta è che per quelli che non muoiono di coronavirus la salma possa restare per qualche ora nella sala mortuaria del cimitero in modo che chi vuole può andare a rendere omaggio, rispettando le regole della distanza.
 
Abolire i funerali senza immaginare un qualche rito alternativo (lo scrivo da non credente) non credo ci aiuti in questo momento che richiede a tutti noi molta speranza (è concessa, ed è una buona medicina), e tanta, tanta pazienza.
 
Cordialità.
 
Giulio Vittorangeli.



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