• - LI HO LETTI SOLO IO? Di Renato Bagnoli - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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• - LI HO LETTI SOLO IO? Di Renato Bagnoli

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
Quando un Comune viene interessato da “Eventi a rilevante impatto locale” il sindaco può attivare il Piano di emergenza comunale (PEC), istituire temporaneamente il Centro operativo (C.O.C.) e impiegare le organizzazioni di volontariato nella gestione dell’evento come supporto per lo svolgimento dei  compiti previsti dal Piano, purché gli eventi stessi siano individuati come scenari all’interno del PEC.
 

 
Quando però questi eventi non sono stati contemplati dal PEC, come nel caso del nostro comune, sarà necessario prevedere un Piano di Sicurezza che prenda in esame tutti i possibili rischi/emergenze, realisticamente prevedibili, durante lo svolgimento della manifestazione, facendo però attenzione ad evitare pianificazioni della gestione di emergenze inutili ed inappropriate, valutando invece attentamente le modalità di evacuazione e la messa in sicurezza delle persone.
 
Non esiste uno standard, ma i contenuti del piano dovrebbero rispondere a quanto previsto dalla Direttiva del Ministero dell’Interno n. 11001/1/110/(10) del 2018, dalla circ. Gabrielli n. 555/OP/0001991/2017/1 del 2017 e prevedere almeno i seguenti punti:
 
. Organizzatore della Manifestazione
 
. Responsabile della sicurezza/manifestazione
 
. Coordinatore dei soccorsi
 
. Definizione e descrizione delle attività
 
. Livello di rischio previsto
 
. Possibili rischi/emergenze
 
. Numero minimo di operatori della sicurezza e qualifiche
 
. Capacità di deflusso dell’area della manifestazione
 
. Misure di prevenzione
 
. Dispositivi e misure strutturali a salvaguardia dell’incolumità pubblica
 
. Misure organizzative
 
. Mezzi e impianti di protezione antincendio
 
. Aree di primo soccorso
 
. Sistema e schema di comunicazione tra tutto il personale impiegato
 
. Protocolli di intervento
 
. Schema operativo di evacuazione
 
. Attività post evento
 
. Dichiarazione finale di verifica di rispondenza del Piano di sicurezza in relazione alla Direttiva emanata dal Ministero dell’Interno in data 28/07/2017.
 
 
Il Piano dovrà essere predisposto, per quanto riguarda le misure di safety e security, in base al livello di rischio previsto (Basso, Medio, Alto).
 
Molto importante è la chiara indicazione del Responsabile della Sicurezza ovvero della persona che supervisiona la gestione delle operazioni per la sicurezza del giorno dell'evento, incluse la pianificazione pre-evento e la valutazione post-evento.
 
Un amministratore pochi giorni fa, in relazione ai miei post sul PEC, mi ha scritto “insinui sempre dubbi…”. Io non insinuo dubbi. Dubbi e perplessità mi vengono a seguito della lettura di alcuni provvedimenti che vengono adottati o documenti emanati da chi gestisce la sicurezza e la pubblica incolumità del nostro comune.
 
Ho avuto la possibilità di visionare i piani redatti per la “Notte Bianca” e “Nitriti della Notte”. Due eventi a rilevante impatto locale, secondo quanto dichiarato dal sindaco, che hanno richiesto l’istituzione temporanea del Centro Operativo Comunale (COC).
 
In entrambi non erano indicati i nomi del responsabile e del coordinatore della sicurezza: pertanto chi aveva il compito di gestire e coordinare eventuali emergenze/rischi?.
 
Non erano indicate e descritte le attività che si sarebbero svolte.
 
Era stato previsto un livello di rischio MEDIO per “Nitriti nella Notte” mentre nessun livello, neanche il minimo, per la Notte Bianca. Ma se non era previsto neanche il livello minimo di rischio perché venne istituito il COC?.
 
Come fu possibile stimare per la Notte Bianca solo un massimo di 1800 partecipanti quando la normativa prevede di calcolare per spazi aperti, 1,2 persone/mq e lo spazio della manifestazione era di 6400 mq e pertanto, in base alla tabella di valutazione dei rischi, il valore sarebbe risultato ELEVATO?
 
In entrambi i piani non è stata presa in considerazione nessuna emergenza/rischio/calamità verosimilmente prevedibile quale: un incendio, un nubifragio, un malore, un black-out energetico, un’esplosione di bombola di gas gpl, un pazzo/ubriaco che a bordo di un’auto a gran velocità transitasse per le vie della manifestazione, il crollo di una torre fari, un cavallo imbizzarrito che avesse superato le transenne, un attacco di panico (dovuto a spray al peperoncino), una tromba d’aria…
 
Non è stato indicato il numero di operatori della sicurezza da impiegare, le loro qualifiche e le dislocazioni.
 
Non è stata indicata la capacità di deflusso dell’area Marrè, in caso di evacuazione d’emergenza, la quale dispone solo di un varco largo circa 1 mt che, come da normativa, avrebbe potuto garantire l’evacuazione di solo 250 unità contro le 1000 presenti.
 
Per la Notte Bianca non era stata prevista nessuna misura strutturale a salvaguardia dell’incolumità pubblica nei confronti di un automezzo che si fosse trovato a transitare ad alta velocità per le vie della manifestazione.
 
Non era stato previsto nessun sistema e schema di comunicazione tra tutto il personale impiegato. Come avrebbero potuto essere impiegati dal coordinatore della sicurezza? Forse perché non era stato indicato chi fosse costui?
 
Non erano indicati: Protocolli di intervento, Schema operativo di evacuazione, Attività post evento e Dichiarazione finale di verifica di rispondenza del Piano di sicurezza in relazione alla Direttiva emanata dal Ministero dell’Interno.
 
Però i dubbi maggiori li ho avuti quando ho letto che:
 
. tra i numeri telefonici da utilizzare per urgenze era indicato lo 0761.443630 del Gruppo di Protezione civile di Tuscania, ma chi provasse a comporlo si sentirebbe rispondere che “il numero è inesistente”.
 
. durante Nitriti nella Notte era previsto l’impiego di volontari del Gruppo di protezione civile ma mi risulta che invece vennero impiegate guardie eco zoofile. Se così fosse che senso ha scrivere che sarà impiegata un’organizzazione se poi ne viene impiegata un’altra? Il piano è fatto per essere rispettato in tutte le sue parti. Anche l’ordinanza sindacale attivava la Prociv e non faceva nessun cenno alle guardie eco zoofile.
 
. i piani sarebbero stati diffusi alla cittadinanza tramite il sito istituzionale del Comune e quello della Pro Loco affinché “le procedure del piano siano conosciute da tutti”. Non mi risulta che siano mai stati pubblicati.
 
. i piani sarebbero stati migliorati a seguito di esercitazioni ma quando mai è stata fatta un’esercitazione per provare e migliorare questi piani?
 
. stando al piano, durante “Nitriti della Notte” erano previsti un mercato e un’area fieristica con ambulanti e negozianti per i quali erano state previste procedure in caso di evacuazione generale. Ma di quale mercato e fiera si trattava?
 
. era prevista la costituzione di un Posto Comando presso il Municipio (ma allora perché attivare il COC?).
 
. tra i compiti previsti per i volontari del Gruppo di Protezione civile era indicato: “ripristinano le infrastrutture” (come a dire che se cade un ponte, si apre una voragine su una strada o si lesiona una casa, costoro provvedono al loro ripristino?).
 
. le aree interessate dai due eventi, al fine di permettere l’accesso ai mezzi di soccorso, dovevano obbligatoriamente rispondere ai requisiti di: pendenza non superiore al 10% e raggio di volta di almeno 13 mt. Nessuna area consentiva il raggio di volta previsto e l’area Marrè ha una pendenza di circa il 19%.
 
. tra le persone particolarmente esposte a rischio erano indicati per “Nitriti nella notte” tutti gli operatori economici che però all’atto pratico non risultava essercene neanche uno.
 
. le norme di sicurezza per lo spettacolo di fuochi artificiali stabilivano che “ … tutte le lavoratrici devono raccogliere i capelli in cuffia, che “la Protezione civile dovrà essere presente con tutta l’attrezzatura necessaria ed essere pronta ad intervenire in caso di … esplosione”.
 
. sempre riguardo ai fuochi artificiali era scritto che: “Gli edifici, le costruzioni e le strutture di qualsiasi genere esistenti (nell’area di sparo raggio 100 mt) non devono essere abitate o frequentate durante tutto lo svolgimento dello spettacolo…”. Chi aveva provveduto a far sgomberare tutte le abitazioni? Era stata emessa un’ordinanza di sgombero da parte del sindaco?
 
. sempre riguardo agli edifici, costruzioni e strutture che si trovavano entro l’area di sparo le norme di sicurezza specificavano che queste ”devono essere sufficientemente distanti per non subire danni”. Quindi tutte queste strutture si sono dovute spostare al di fuori della zona di sparo? Sono state dotate di ruote o sono stati impiegati i grandi elicotteri CH47 dell’Esercito?
 
. tra le prescrizioni particolari previste per la “Notte Bianca” era scritto che l’anfiteatro all’interno del parco Torre di Lavello avrebbe dovuto essere transennato per tutto il suo perimetro e la scala per accedervi avrebbe dovuto essere dotata di corrimano su entrambi i lati. Se si fosse ottemperato non lo so, ma io non ho visto niente di tutto ciò.
 
. nel piano per la “Notte Bianca” era scritto che dal parco Torre di Lavello è possibile raggiungere il Piazzale dei Bersaglieri. Mediante discesa in corda doppia o con paracadute?
 
. in entrambi i piani non sembrerebbe essere stata indicata nessuna viabilità riservata ai mezzi del soccorso.
 
. non risultano procedure operative per l’evacuazione delle persone.
 
 
Questo è quanto ho potuto intendere leggendo i piani, ma probabilmente non ho capito niente visto che sembrerei essere l’unico al quale sono venuti tanti dubbi.
 
 



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