● - ARLENA, PARLA DON ENZO: “UN FATTO DISDICEVOLE CHE SI COMMENTA DA SÉ” - Succede a Tuscania - Toscanella - 2017


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● - ARLENA, PARLA DON ENZO: “UN FATTO DISDICEVOLE CHE SI COMMENTA DA SÉ”

Pubblicato da in Blog Toscanella ·
 
Fonte: TusciaWeb
 
Il parroco don Enzo preferisce non esprimersi sulla contestazione della processione di San Rocco - Il sindaco Cascianelli: "Non corre buon sangue tra il sacerdote e la popolazione" - Sul web una poesia dedicata alla vicenda.
 
“Un fatto disdicevole che si commenta da sé”. Non ha altro da aggiungere don Enzo di Francesco il parroco di Arlena di Castro. La sera di Ferragosto si è levata in paese una protesta dei cittadini per lo spostamento della processione di san Rocco dalle 12 del 16 agosto alle 21 del 15. Una decisione che molti non hanno condiviso.
 
La sfilata religiosa si è svolta non senza fischi, con persone che urlavano “buffone”, rivolgendosi proprio al parroco. In paese era stato anche attaccato uno striscione con su scritto “E’ una vergogna!!”. E i 25 ministri portatori di san Rocco, in massa, hanno incrociato le braccia, non trasportando la statua. Pare anche che, nella notte tra il 15 e il 16, abbiano gettato delle uova contro la porta del garage del sacerdote.
 
Don Enzo preferisce non dire nulla. “E’ un fatto disdicevole – dice con voce amareggiata il parroco -. Si commenta da sé”. C’è chi chiede di mandarlo via da Arlena di Castro. Lui taglia corto: “Chiacchiere. Fanfaluche. Sono 16 anni che lo chiedono, ma non serve fare clamore mediatico, perché, per il cristiano che crede, certe cose sono solo motivo di scandalo. Non si devono rivoltare i panni sporchi, si lavano e basta”.
 
Il sindaco Publio Cascianelli era presente alle celebrazioni. “Gli arlenesi – dice il primo cittadino – si sentono espropriati da questa tradizione che vivono da anni con grande sentimento. Per sopperire alla mancanza della tradizionale processione del 16, ho fatto sfilare una fanfara di bersaglieri in congedo.
 
E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tra il parroco e la popolazione – ammette – non corre buon sangue, perché sono 16 anni che il sacerdote prende iniziative senza coinvolgere i cittadini”.
 
Aggiunge infine: “Da noi, ci sono 900 abitanti: togliendo gli extracomunitari, i bambini e gli anziani, restano forse 500 persone. Ho ricevuto una petizione di oltre 400 firme, inviata anche al vescovo Fumagalli, per chiedere di non spostare la processione. Alla luce di ciò, posso non condividere l’atteggiamento dell’altra sera, ma capisco lo stato d’animo dei cittadini e la loro esasperazione”.
 
Intanto, ha fatto il giro del web una poesia scritta dal poeta Ennio de Santis dedicata alla vicenda e che recita:
 
La festa è bella quando corre il Santo
e di San Rocco il sedici di agosto,
è ad Arlena. Ma chi ha il Talare manto,
il prete, ha trasportata a Ferragosto.

Ho visto, il Santo in lacrime di pianto,
ché si è trovato il giorno fuoriposto,
disorientata la popolazione;
in parte non è andata in processione.
 
Solo qualcuno ho visto in orazione,
alcuni ammutoliti a testa bassa,
altri irati: “va via grande buffone,
la tua arroganza l’armonia sconquassa,
prete che hai rotto a noi la tradizione!… “.
 
E, come Lui che disse: “guarda e passa”,
il sindaco, per pace e per decoro,
tace, e guarda volare il pomodoro.
 



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