Qualche giorno fa gli alunni delle scuole medie sono andati ad assistere ad una rappresentazione teatrale in inglese che, per quello che ne so, è piaciuta molto ai ragazzi.
Oltre al valore curriculare, sia per quanto riguarda la lingua inglese che per l'educazione al teatro, la storia parlava della timidezza e della solitudine di una bambina ed aveva un lieto fine. E' importante che la scuola curi anche l'educazione emotiva dei ragazzi, in una fascia di età dove gli enormi cambiamenti fisici e psicologici possono generare fragilità che i ragazzi e le famiglie, da soli, non sempre riescono a gestire in maniera ottimale.
Prevenire il disagio giovanile nell'età alla quale di solito si forma richiede competenze professionali, oltre che umane, che possono venire solo dalla scuola. Ben vengano quindi queste iniziative che, spero, vengano sempre più integrate sia nel curriculum scolastico che extrascolastico dei ragazzi. Invito i genitori a proporre alla scuola, anche tramite ai rappresentanti di classe, idee e progetti (purché siano fattibili, vista la carenza cronica di fondi della scuola italiana).
Sentire un buon numero di genitori presenti nella vita della scuola, posso parlare per esperienza, può aiutare insegnanti e personale scolastico a realizzare iniziative altrimenti impossibili, a giovamento dei nostri figli e di una nuova generazione che, quando si investe su di essa, non delude e ripaga con gli interessi le energie spese per loro.
Ringrazio Toscanella nel caso ritenesse opportuno divulgare questa mia e-mail.
Patrizia Cippotami