● – PANTALLA IN UNA POESIA DI LUCIANO LAICI - Succede a Tuscania - Toscanella

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● – PANTALLA IN UNA POESIA DI LUCIANO LAICI

Pubblicato da in Ganassa ·
Nun è Pantalla vera in quel podere
che fu de propietà de quel Giommone
e che sulla martana pòe vedere,
il nome è quello, nun ce so’ questione,
ma la Pantalla vera è in altro loco
che ve ricconto adesso a poco a poco.

Su strada per Piansano sta il castello,
per bene lo descrive a noe il Giannotti
nel manoscritto suo tanto bello
che senza tema e senza altre rimbrotti
ce spiega pure che significava
il nome che lo stesso presentava.

Si trova il sito su al Pigarillino
nella tenuta Marchese Ferrare,
dalla salita Botte nun vicino
che svela sue bellezze che so’ rare.
Lì tra la selva in un tempo lontano
del dio Vertunno ci sorgeva il fano.

Ce spiega dottamente lo scrittore
che se poteva annà ne la radura
spoglia, perché la pianta nun ci ha core
d’attecchì ‘ndó nun pò nasce coltura,
solo sopra ad un ponte ch’è tajjato
in modo che uno solo sia passato,

perché nel mezzo c’è una canaletta,
larga centimetre ‘na novantina,
una misura ch’è davero stretta,
e a metà ponte c’è una torrettina
edificata pe’ controllà ‘l passo,
rotonda e bassa ch’è fatta de sasso.

Nella radura lì se riuniva
l’ambasciata delle città tirrene
l’attacco pe’ decida o difensiva
presa in comune perché tanto preme
de falla vince la popolazione,
fu culla quella della religione.

IL PODERE PANTALLA
Non è il podere Pantalla di proprietà del fu Giommoni Ferdinando in cui sul frontespizio del casale si legge Pantalla, posto a tre chilometri della strada martana. La vera Pantalla è sulla destra della  strada di Piansano dove finisce la salita della Botte, un poco internata sulla proprietà dei Marchesi Ferrari, dove esiste un fatiscente casale denominato “Pigarillino”. Li sopra nascosta tra rovi vi è una radura spoglia di alberi perché il terreno è di tufo scoperto. Per accedere a quella radura  dal piano di sopra si deve passare obbligatoriamente sopra un ponte privo di arco, cioè sotto non passa acqua, il ponte interamente scavato nel tufo ha un corridoio lungo circa cinquanta metri, con canale per il passaggio di sole persone di una novantina di centimetri di larghezza, ed a mezzo ponte c’è una torretta circolare edificata con calce e tufi, credo per controllare il passo, costruita certo non anticamente. Il Giannotti nel suo manoscritto, stampato recentemente spiega con dovizia il significato di Pantalla (lui lo chiama castello), cioè il Fano di Vertunno, dove si riunivano  le lucomonie etrusche in quella radura. Io andando a caccia scoprii quel sito e ne rimasi affascinato. È una bella cosa che merita di essere veduta.

Luciano Laici - 16.04.2023 Tuscania

                    
        








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