
Si avvisava che presso il Ministero delle Finanze erano in corso delle pratiche per stabilire una
generale sospensione del dazio comunale sulle ligniti e sulle torbe allo scopo di alleviare la crisi industriale lignitifera.
Inoltre si pregava di deliberare subito la riduzione almeno alla metà del dazio predetto
compensandolo con lieve aumento del dazio sul carbone fossile importato, salvo speciali condizioni di favore per aziende produttrici gas ed altre grandi industrie, funzionanti entro il territorio del Comune.
Si attendeva la risposta dell’amministrazione comunale.
Il 18 febbraio il Podestà rispose che, in relazione alla circolare relativa alla comunicazione ai combustibili ricordati, gli stessi non erano compresi nelle tariffe daziarie del comune di Tuscania.
Cambiano i tempi ma non cambiano i problemi nei corsi e nei ricorsi della storia!