● - “SIAMO DI FRONTE A UN ULTIMATUM, O PAGHIAMO L’AUMENTO DELLA RETTA O L’ASILO NIDO POTREBBE CHIUDERE…” - Succede a Tuscania - Toscanella

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● - “SIAMO DI FRONTE A UN ULTIMATUM, O PAGHIAMO L’AUMENTO DELLA RETTA O L’ASILO NIDO POTREBBE CHIUDERE…”

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La rappresentante del Comitato spontaneo delle mamme denuncia quanto sta accadendo all'Ipab asilo infantile di Toscanella - I genitori o pagano l'incremento mensile o devono ritirare i figli dalla struttura, con la possibile cessazione del servizio.
 
“Siamo di fronte a un ultimatum, o paghiamo l’aumento della retta o l’asilo nido potrebbe chiudere…”. A denunciare la possibile chiusura dell’asilo nido di Tuscania è il Comitato spontaneo delle madri che hanno affidato l’educazione dei propri figli all’Ipab asilo infantile di Toscanella.
 
“A Tuscania esiste solo questo nido – spiega il Comitato -. Io rappresento le mamme dei 28 bambini iscritti al nido. A settembre abbiamo firmato un’iscrizione, dove ci venivano date delle fasce orarie con dei prezzi. Poi lunedì scorso è stata fatta una riunione del tutto informale, alla presenza del commissario, tecnico contabile, mamme e maestre dove siamo stati informati che entro breve verrà aumentata la retta mensile. Per chi lascia i bambini nella struttura fino alle 14,30 si passa da 360 euro attuali a 530 euro. Una riunione che non è stata verbalizzata in nessun modo”.
 
Un incremento mensile che ha colto di sorpresa le famiglie. E nella giornata di venerdì 10 febbraio c’è stato anche un ulteriore sviluppo. “Venerdì fuori al nido c’era un foglio appeso con richiesta di adesione o disdetta al servizio dell’asilo nido. Entro il 15 febbraio dobbiamo dare una risposta – afferma il Comitato -. Quello che dobbiamo comunicare è se ritiriamo o meno i bambini dal nido. In caso di mancata risposta, la nostra decisione sarà equiparata ad un’accettazione del proseguimento del servizio, quindi con l’aumento della retta”.
 
“Non si tratta solo di un aumento della retta o di spostare i bambini in un altro nido – aggiunge -. Qui si parla di cambiare eventualmente la loro quotidianità e routine scolastica. Ci troviamo a decidere sul loro futuro e sulla loro educazione. Non dimenticando che si potrebbe arrivare alla chiusura del nido di un comune di circa 8 mila 500 persone che ospita bambini anche da comuni limitrofi. Si potrebbe arrivare a lasciare a casa 28 bambini e 5 maestre. La nostra alternativa è portare i nostri figli altrove.  Non è detto però che un’altra struttura possa accogliere dei bambini a metà anno. Preciso anche che le maestre devono ricevere lo stipendio da novembre”.
 
“Noi non riusciamo a capire di chi è la responsabilità – prosegue il Comitato spontaneo delle madri -. Abbiamo mandato una pec al comune chiedendo un incontro per risolvere la questione o per capire se ci sono dei fondi stanziati appositi per questo tipo di ‘emergenze’. Ma non è arrivata nessuna risposta scritta. Solo una telefonata dicendoci che per ora non potevano trattare la questione per via delle elezioni regionali. Vogliamo capire chi ci può aiutare. Vogliamo sapere se è competenza comunale trovare dei fondi o se è regionale. Vogliamo capire se siamo costretti ad andare incontro alla chiusura lasciando il comune senza un servizio fondamentale per i nostri figli”.
 
E nel frattempo alcune mamme si danno appuntamento questa mattina per attenzionare il problema. “Alcune di noi si ritroveranno oggi alle 10,30 fuori la scuola elementare, sede dei seggi elettorali – conclude la rappresentante del comitato -. Faremo una manifestazione. Vogliamo essere ascoltate”.
 



1 commento
Szapolinsky/Ranucci & Co
2023-02-23 17:19:35
I vari donatori di terre e immobili dell'Ente , prima asilo adesso regione, sicuramente si gireranno sulla tomba! Possibile che i vari Presidenti,contabili e consiglieri, di nomina sindachistica mai si sono accorti che i conti non tornavano? Mo però non tiriamo in ballo il COVID!!!

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