Lettera D - Toscanella - Vocabolario tuscanese

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Lettera D

Defizio: Indicava un locale, magazzino, ambiete molto vasto- Defizio forse derivato dall'italiano Edificio. Usato maggiormente con l'articolo 'ndefizio (un defizio)

Dimeneguarde: Pizza di farina con cannella, cotta in olio abbondante. Dolce povero molto usato nel passato. Forse la frase deriva dal marito che non gradiva tale pietanza e diceva: Dimeneguarde, nu’ lo fa più!” (trad: “Dio me ne guardi, non lo fare più!”

Diosilla: Da “Dies Irae” una delle 5 sequenze del Messale di Pio V, usata nella messa per i defunti. È opera italiana del sec. XII-XIII, sorta, sembra, in ambiente francescano. Se ne considerò autore Tommaso da Celano, ma è certamente a lui anteriore. Quindi “Dies Irae” è stato struppiato in Diosilla, ed è una preghiera detta in memoria dei morti, modificata rispetto all’originale. Un indimenticato interprete di tale preghiera, era il povero Bardo che, con poche cento lire, pe’ fasse ‘l quartino a la fraschetta (vedi), recitava a modo suo la Diosilla per i propri defunti.

Distrutto: Oltre il termine derivante dal verbo distruggere, il tuscanese indicava, struppiandolo, lo strutto di maiale. Vedi anche Sfrizzele (correlato)
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Donzille: Termine struppiato di tonsille.
 
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