Vittime Civili - Toscanella - Angolo del Cav. Luigi Tei

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Vittime Civili

Le due guerre > II° Guerra Mondiale

LE VITTIME CIVILI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE A TUSCANIA

Il 3 settembre 1943, il Governo italiano firma con gli alleati l’armistizio di Cassibile che determina un capovolgimento sul fronte delle alleanze, con la conseguenza dell’apertura delle ostilità tra Italia e Germania, a danno delle popolazioni stanziate sui territori ancora ad appannaggio del dominio tedesco.

Alla pari di ogni città anche Tuscania è interessata dalle stesse vicissitudini. Anche qui ferve la guerra e si ha una rilevante presenza del nemico tedesco che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, ha requisito il Palazzo Pocci (attuale via Cavour), la caserma dei carabinieri (Piazza del Plebiscito – attuale Piazza Franco Basile) Villa Pieri, il Villino Moretti (località Pietrella), l’albergo Italia nel viale Trieste di proprietà di Brachetti Benedetto) e il Palazzo Ciotti Fani che era stato adibito ad arsenale quale deposito di armi e munizioni; inoltre si è do-tato di un area adibita ad aeroporto in località san Giusto.

La efficiente organizzazione dei tedeschi sul territorio di Tuscania comporta una maggiore attività bellica da parte degli alleati che per smantellare ogni resistenza devono effettuare dei sistematici bombardamenti nel nostro territorio.
Molti furono i bombardamenti compiuti dagli alleati ed il primo degno di rilievo fu effettuato in località "Sasso Pizzuto" il 23 gennaio 1944 alle ore 16.00 ove persero la vita:

Gubbiotti David di anni 67, Smeraglia Marcello di anni 57, e Pieri Antonio di anni 67.

Il 4 giugno 1944 il generale Klark comandante della Vª Armata, con i suoi generali Tru-scott, Keyes, Crittenberger e Juin decisero di inseguire i tedeschi in ritirata in modo che non avessero il tempo di ricompattarsi e formare delle sacche di resistenza.
I bombardamenti in tutto l’alto Lazio si fecero più consistenti ed anche Tuscania fu metà di queste ripercussioni.

Il giorno 8 giugno 1944 la nostra città veniva ripetutamente colpita, in Piazza Umberto I°, in Piazza Pozzo Bianco ed in via della Salute.

In via della Salute perse la vita Sante Marcoaldi di anni 68, e Serpieri Nazareno di anni 60.

In piazza Umberto I° (oggi Piazza Matteotti) perse la vita il carabiniere Ferranti Ferindo nato a Tuscania il 28 luglio 1922, vestito della sua uniforme e zaino sulle spalle tornava a casa per trascorrere qualche giorno di licenza presso la famiglia e giunto in Piazza Umberto I° a soli cento metri da via del Cavaglione ove abitavano i genitori, una bomba lanciata da un aereo dagli alleati che stava facendo un incursione, colpì le abitazioni tra Piazza Umberto e Via Oberdan. Nell’occorso il Ferranti veniva attinto dall’esplosione della bomba e decedeva senza che lo stesso potesse riabbracciare i propri congiunti.
In Piazza Pozzo Bianco persero la vita:

  • Parroncini Moreno di anni 1,

  • Piergiovanni Costanzo di anni 55,

  • Berretta Giuliana di 17,

  • Nicolai Flaviano di anni 49,

  • Regni Maria di anni 75,

  • Andreucci Felice di anni 77,

  • Rossi Maria di anni 74,

  • Serra Giovanni di anni 7

  • Solinas Francesca di anni 38.


Nell’incursione del 9 giugno 1944, in località "Moletta" perse la vita Elena Pontecorvo di anni 30.
Il 9 giugno 1944 alle ore 1430 perse la vita Francesco Basile, nativo di Taranto, il giovane era un militare sbandato che si era unito della banda di partigiani "Matteotti" che operava in Tuscania ed era nascosta nelle grotte di Pian di Mola. Il Basile aveva il compito di prelevare dell’acqua presso la fonte di S. Angelo e mentre eseguiva questo incarico, a causa del fucile che portava a tracollo, veniva attinto da arma da fuoco da una postazione tedesca che si trovava sul colle di S. Pietro a sorveglianza della valle del Marta.

I tedeschi, in ritirata verso nord cercarono di rallentare l’avanzata degli alleati distruggendo i ponti sulle vie di comunicazione e lasciando nei punti strategici degli uomini votati a sicura morte che ingaggiavano sovente una forte resistenza tanto da causare vere e proprie battaglie. I continui bombardamenti degli alleati e dei tedeschi costrinsero sovente la popola-zione a rintanarsi dentro i rifugi antiaerei, nelle grotte o tombe etrusche.

Il nostro cielo fu teatro di veri scontri tra aerei anglo-americani e tedeschi che lasciarono cadere al suolo una innumerevole quantità di bombe ed ordigni bellici che causarono, anche in secondo tempo morte e amputazione di arti su quanti si avvicinarono.
Il 10 giugno 1944 in località "Le Quercette" i bambini Cimatti Alberto di anni 10, Caferri Francesco di anni 6 e Caferri Giuseppe di anni 9, persero la vita mentre giocavano con un ordigno bellico che esplose improvvisamente.

Il 13 giugno 1944 in località "Pagano" Boschini Rosa di anni 24, Peruzzi Mario di anni 15 e Cecchetti Concetta di anni 49, persero la vita mentre ritornavano a casa a bordo di un carretto, dopo una giornata lavorativa, una ruota aveva urtato una mina.
Il 26 giugno 1944 presso Piazza Trieste i bambini Benedetti Fiorello di anni 13, Benedetti Benigno di anni 8 e Re Silverio di anni 11, decedevano per lo scoppio di un ordigno bellico.

Alla recrudescenza bellica della seconda guerra mondiale è da ricordare il negativo opera-to della 1ª Divisione Fanteria Marocchina facente parte delle truppe alleate che durante il passaggio, si scatenò in veri atti non degni di un popolo civile, infatti, donne e uomini, senza importanza d’età, vennero violentati. Le case vennero saccheggiate. I mariti e figli assistettero spesso alle violenze sotto la minaccia delle armi.

Luigi Tei

 
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