Le forze in campo. - Tartaglia-new

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Le forze in campo.

Contratto di condotta
L’esercito senese contava circa 450 lance (circa 1400 uomini) di condottieri forestieri, sotto la guida di Ranuccio Farnese e degli altri capitani, cioè Giovannetto d’Acquasparta, Francesco degli Adimari da Firenze, Pietro Giorgi da Durazzo detto l’Albanese, Giovanni da Castellottieri, e qualche altro; c’erano inoltre circa 500 addetti alle munizioni, 300 fanti, provenienti dai vari centri della Toscana, molti da Milano, Cremona, Padova, Faenza, alcuni Tedeschi e Dàlmati. I Senesi, di Siena o del contado, erano circa 800: quasi 3000 uomini in tutto, senza contare le minuscole guarnigioni, poste a guardia dei castelli di frontiera, con compiti esclusivamente difensivi, con i quali la totalità dei soldati raggiungeva i 4000[40].

Non conosco le forze dei conti Orsini, ma pur essendo minori, essi stavano in posizioni elevate ed arroccate, in una zona vasta ed impervia (chi ha avuto occasione di visitare le rocche di Sorano e Pitigliano, forse ricorda la tortuosità delle attuali strade per raggiungere quei luoghi). Stavano tranquilli e pronti a subire un lungo assedio; un assedio dagli sbocchi quasi impossibili, dato lo scarso numero dei nemici Senesi. Senza la conquista di Sorano e Pitigliano (cosa assai ardua!), l’impresa poteva ritenersi fallita! 

I conti Orsini, poi, dal canto loro potevano entrare ed uscire da quelle rocche quando e come volevano[41], per fare rifornimenti presso i loro parenti Monaldeschi di Montorio[42]. Per questo motivo il conte Bertoldo era potuto uscire per andarsene tranquillamente, una seconda volta, al Concilio di Costanza a chiedere giustizia; e stava tranquillo di aver lasciato le sue terre preparate ad una prolungata resistenza! Vi anticipo, subito, che complessivamente fu una guerra caotica e disordinata![43]
 
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