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● – MARCO QUARANTOTTI CI HA LASCIATO.

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Questa mattina (13 novembre 2020) intorno alle ore 7:30, Marco Quarantotti, 50 anni compiuti a luglio, ci ha lasciato a causa di una grave malattia. Mi sono sempre tenuto informato tramite amici, del suo stato di salute e ultimamente, sapevo di un ulteriore aggravamento ma non credevo che la sua dipartita arrivasse così rapidamente.
 
Ci lascia una persona di spessore, un uomo poliedrico follemente innamorato della sua città e dei suoi concittadini, da sempre appassionato di cartoline che riguardavano Tuscania e il suo passato, cartoline rare sulle quali Marco ne studiava la provenienza e i soggetti.
 
Nel 2011, insieme alla moglie Valeria (giornalista) e per volere di un nucleo di amici, spinti dal desiderio di valorizzare Tuscania ed il suo territorio nei molteplici aspetti culturali, ma, al tempo stesso, di difendere il suo patrimonio storico- artistico e di proteggere le sue risorse ambientali, fonda l’Associazione Culturale ViviTuscania della quale ne è il Presidente.
 
Molte sono state le iniziative di questa associazione, dall’organizzazione di conferenze culturali, pubblicazioni di libri e opuscoli riguardanti la nostra città, passeggiate culturali, corsi informatici e tante altre iniziative atte a valorizzare il territorio e la storia della nostra città.
 
Nel 2012 per volere di molti iscritti, diventa segretario del Circolo PD di Tuscania, risollevandolo da una stasi che durava da qualche anno. In poco tempo risollevò il partito in vista delle elezioni comunali del 2014.
 
Terminata l’esperienza partitica, diventa presidente dell’Avis di Tuscania, anche qui apportando modifiche, novità, iniziative.
 
Per ultimo, nel 2019 diventa consigliere di maggioranza del Comune di Tuscania con l’intento di portare a termine la raccolta differenziata, ma purtroppo la malattia non gli ha permesso di fare molto anche se è sempre stato attivo, come era nel suo stile, nelle decisioni e proposte sempre con l’intento di valorizzare la sua città.
 
Sono orgoglioso di aver collaborato spesso con lui in varie attività anche se il mio è sempre stato un apporto modesto. Non mi vergogno di aver pianto appena l’ho saputo, nonostante sapessi del suo aggravamento, per me è stato come un figlio anche se qualche volta le nostre idee non convergevano.
 
Quello che spero, è che Marco non sia dimenticato, nonostante la sua giovane età, ha fatto molto per la sua città e per i suoi concittadini, e questi meriti non devono cadere nell’oblio.
 
Alla moglie Valeria, al piccolo Francesco Antonio, al padre Roberto, alla mamma Angela e al fratello Alessandro, la nostra vicinanza in questo momento così tragico. Marco non è più tra noi fisicamente ma ci ha lasciato molto e ci ha insegnato molto. Non lo dimenticheremo.
 
luigi pica
 



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