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● - BANDI ‘AD PERSONAM’. A cura dei consiglieri di minoranza.

Pubblicato da in Insieme per Tuscania ·
Generalmente chi partecipa ad un concorso lo fa per superarlo dopo il consapevole sacrificio di dover studiare e prepararsi per molti anni, nella speranza di conquistare l’agognato posto fisso.
 
Le aspettative dei concorsisti si scontrano però con una inequivoca dura realtà perché il bando, spesso, è perfettamente calibrato per reclutare esclusivamente determinati concorrenti. E’ un fenomeno che incarna un’anomalia tutta italiana.
 
Questa “anormalità”, senza ombra di dubbio, non di rado, sembra interessare anche gli avvisi esplorativi per le manifestazioni di interesse pubblicati dagli enti locali nei quali vengono indicate tutte le caratteristiche che prefigurano un preciso profilo di candidato o una specifica struttura che risponde proprio a precise esigenze dell’ente, violando così il principio di imparzialità dell’amministrazione.
 
Durante l’amministrazione Natali venne approvato il progetto, acceso un mutuo di 180.000 euro per la realizzazione di un capannone per il rimessaggio di tutti gli automezzi comunali e aperto il cantiere.
 
Uno dei primi atti del 2014, a firma dell’amministrazione Bartolacci, fu quello di bloccare il cantiere lasciando esposti alle intemperie e ai possibili atti di vandalismo tutti i mezzi comunali.
 

 
A distanza di 7 anni i nostri amministratori sembrerebbero averci ripensato così, qualche giorno fa, è stato approvato un avviso pubblico per la ricerca di un immobile in locazione (6 anni+6) da adibire a deposito automezzi/magazzino comunale.
 
Un immobile dai “requisiti essenziali” molto ben definiti : deve essere a ridosso del centro abitato, avere tutti i locali illuminati, essere allacciato a tutti i servizi e alla fognatura, dotato di tutti i comfort quali il riscaldamento, i servizi igienici, le docce, lo spogliatoio e un ufficio riscaldati, con impianto per l’acqua calda, impianto antintrusione, impianto per magazzino presidiato e rispetto di tutti gli standard di sicurezza.
 
Se non si facesse peccato a pensare male e correndo il rischio di indovinarci, tra i requisiti essenziali sembrerebbero mancare solo l’indirizzo e il nome del proprietario.
 
Ora siamo curiosi di vedere se ci sarà una qualche candidatura, visti i requisiti molto stringenti, ma soprattutto siamo curiosi di sapere, visto il canone annuo che verrà eventualmente proposto, se con tutti i soldi sborsati alla scadenza dei 12 anni di contratto il capannone ce lo saremmo potuti costruire.
 
Ma soprattutto chi rimborserà i soldi pubblici spesi per il progetto e gli oltre 30.000 euro per la causa che i nostri amministratori hanno perso con la ditta che si era aggiudicata l’appalto?
 
Come al solito pagheranno i tuscanesi!
 
I consiglieri di minoranza





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