• - UN GRANDE PITTORE ED UN GRANDE SCULTORE A TOSCANELLA: VALENTINO PICA E ANDREA BREGNO.di Mauro Loreti. - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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• - UN GRANDE PITTORE ED UN GRANDE SCULTORE A TOSCANELLA: VALENTINO PICA E ANDREA BREGNO.di Mauro Loreti.

Pubblicato da in Mauro Loreti ·
VALENTINO PICA.
 
Nel 1447  il priore degli agostiniani Pietro toscanese   “biblicus” chiamò a Toscanella Valentino Pica il Vecchio,  allievo del Balletta di cui ereditò lo studio di Viterbo, e gli commissionò un quadro della Madre di Gesù  e quindi   dipinse la Madonna della Misericordia e dei Raccomandati,  nella chiesa di Sant’Agostino , che,  con le braccia,  apre il manto sotto il quale si protegge il popolo cristiano, nelle varie gerarchie e classi, dalle frecce di Dio. Nel 1704 Antonio Barbacci scrisse che in S. Agostino  c’è “un sontuoso  altare di stucco e al presente vi è collocata l’antichissima e miracolosissima  Immagine della Madonna santissima del Popolo … in modo tale che, quando la Città è ricorsa all’intercessione di Maria Vergine, con scuoprire e portare in processione questa sacra  immagine, ha sempre ottenute da Dio le gratie per le quali ha giustamente supplicato.”
 
Nel 1883  il vicario capitolare Giuseppe  Di Lorenzo scrisse : “ è degna di considerazione un’altra tavola della buona età della pittura  dove … si rimira, molto meglio imitata, la natura e quella vivacità d’immagini che non si riscontra nelle opere delle epoche che furono innanzi. E’ quivi dipinta nostra Signora che, con ambe le braccia, stende l’ampio suo manto sotto del quale è ricoverato il popolo cristiano, riparato dai roventi fulmini che scaglia dall’alto l’eterno Padre, terribile nell’aspetto; parte di essi si arresta sul manto di nostra Signora, gli altri colpiscono a morte coloro cui non toccò la ventura di cessare il castigo sotto l’usbergo del patrocinio di Maria.
 
E’ assai ben espresso il popolo cristiano nelle figure che si vedono sotto il manto della Vergine , distinte in gerarchie gradi e condizioni, perché vi sono papi, cardinali, vescovi,religiosi e religiose, magistrati, nobili e plebei ciascuno con l’abito proprio della sua condizione e nel vero costume del tempo nel quale fu condotta. ”Scrisse Alessandro  Aureli nel 1910 che “ l’Altar maggiore ha una tavola su cui è dipinta la Vergine con ambo le braccia stese, raccogliendo sotto il manto il popolo Cristiano per salvarlo dai fulmini che scaglia l’ira di Dio.
 
E’ interessante sotto l’aspetto etnologico, la sfilata dei vari ordini sociali …  ciascuno con l’abito e la condizione dell’epoca.”  Due personaggi sono colpiti dalle saette e vestono abiti ricchi. Il messaggio cristiano è che la ricchezza può portare alla perdizione eterna. Nel retro della tavola è dipinto San Nicola da Tolentino, santo agostiniano protettore contro la calamità della peste. E’ il Patrono della anime del Purgatorio perché liberò molte di queste con le celebrazioni ed i digiuni.
 
Aveva resuscitato una ragazza, aveva guarito una cieca, aveva liberato un carcerato ed aveva salvato un naufrago. E’ il protettore anche della maternità e dell’infanzia e  di chi è colpito dall’ingiustizia e dai cataclismi naturali. Assisteva i poveri ed aveva costituito un fondo per aiutarli. Nella tela si nota una stella, simbolo della sua santità. La tavola ora si trova nella Concattedrale di San Giacomo. (Chi desidera conoscere la storia della chiesa di S. Agostino, clic qui)
 
ANDREA BREGNO DA OSTENO
 
Nel 1460 giunse a Toscanella Andrea Bregno da Osteno (Como)  e nella chiesa di Sant’Agostino nell’altare antico realizzò sei eleganti formelle marmoree in rilievo dentro le nicchie, che rappresentano San Gregorio Magno, Sant’Ambrogio, San Gerolamo che sono Dottori della Chiesa, le altre tre sculture si riferiscono a San Vito, Santa Monica madre di Sant’Agostino e San Leonardo: ora sono nel Duomo.
 
Nella tradizione lombarda l’ordine religioso agostiniano promosse un grande numero di opere ed anche i padri di Tuscania non furono da meno. Le sculture sono raffinate e caratteristiche della scultura dell’epoca. Si nota un’alta perizia tecnica. San Girolamo è  con la barba, il leone mansueto, il libro della Bibbia che tradusse in latino. Sant’Agostino e tanti altri si rivolsero  a lui per questioni sia bibliche che dottrinali.
 
San Girolamo ebbe dei contatti epistolari con Sant’Agostino, erano amici e gli scrisse: “ Prego la tua riverenza di lasciarmi fare un po’ l’elogio del tuo ingegno. Se fra noi ci sono discussioni è soltanto per imparare di più … Io per mio conto sono risoluto a volerti bene, renderti onore, stimarti, ammirarti, difendere le tue affermazioni come se fossero mie.” Anche Sant’Agostino lodò Girolamo per le sue opere.
 
Entrambi furono le guide luci dei maestri ecclesiastici. Santa Monica, la mamma di sant’Agostino , con le lacrime e le preghiere lo portò alla fede di Gesù Cristo. San Gregorio Magno “servus servorum Dei”  con un libro in mano, papa durante la lotta tra i bizantini ed i longobardi , cercò di mediare quello che poté. Mandò ad evangelizzare la pagana Inghilterra il romano Sant’Agostino di Canterbury.
 
San Leonardo è il protettore dei prigionieri, con il libro e la croce. San Vito giovane  mette in fuga i demoni ed ha  un cane ai suoi piedi. Sant’Ambrogio  battezzò Sant’Agostino.
 
Mauro Loreti
Alcune sculture di Andrea Bregno (le foto sono di Gabriele Loreti)





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