1. La “reconquista” del card. Egidio Albornoz (1354) - Toscanella - Storia di Tuscania

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1. La “reconquista” del card. Egidio Albornoz (1354)

Il ritorno alla Chiesa

1. LA "RECONQUISTA" DEL CARD. EGIDIO ALBORNOZ (1354)
  
Appena eletto (18 dicembre 1352), il nuovo Papa  Innocenzo VI  pose, tra i suoi programmi, il  riordinamento dello Stato ecclesiastico. Il  Card. Egidio d’Albornoz, inviato in Italia a questo scopo, volle subito iniziare dal Patrimonio, dove entrò il 20 novembre 1353.
  
Si presentavano tempi duri per Giovanni di Vico. L’inverno trascorse in modo inconcludente, ma quando cominciarono ad affluire rinforzi al Cardinale, si aprirono le ostilità vere e proprie.
  
Era il l0 Marzo 1354. Il rettore,  Giordano Orsini, con il grosso dell’esercito iniziò a stringere d’assedio Orvieto.  Puccio di Cola Farnese guidò 300 fanti all’assedio di Tuscania  difesa da  Sciarra di Vico: con Puccio erano il fratello Francesco, tre squadroni di cavalleria perugina e Ludovico Vitelleschi, cornetano.
  
Le porte di Tuscania furono rotte il 18; Sciarra si diede alla macchia (morì poco dopo) e i fedeli di Giovanni di Vico si asserragliarono dentro la "rocca". Alla fine cedettero, lasciandosi corrompere da 50 fiorini d’oro di Puccio di Cola. Qualcuno non condivise la resa disonorevole e il tradimento nei confronti di Giovanni di Vico.
  
Ci furono delle risse violente. L’Albornoz, chiuso in Montefiascone, mandò il conte Carlo da Dovàdola a ristabilire la pace. Niente da fare. Il primo di aprile il Cardinale dovette scendere personalmente a Tuscania a sedare le controversie utilizzando la sua arte diplomatica.
  
Pose la residenza nel terziere di Poggio Fiorentino, ospite nel palazzo di Guido di Bartolomeo e in un paio di giorni sistemò tutto; il 4 aprile, 370 capi famiglia giuravano fedeltà alla Chiesa.  


 
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