• - SEDOTTO, ABBANDONATO E DENUNCIATO PER STALKING, ASSOLTO ULTRAOTTANTENNE - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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• - SEDOTTO, ABBANDONATO E DENUNCIATO PER STALKING, ASSOLTO ULTRAOTTANTENNE

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Fonte: TusciaWeb
 
Alla presunta vittima avrebbe offerto cene sul lago e versato migliaia di euro - "Mi si è presentata con solo l'accappatoio", ha detto il pensionato, a suo tempo arrestato.
 
Presunta vittima non attendibile, assolto con formula piena l’ex militare di marina 85enne denunciato più volte da una cinquantenne romena della quale si sarebbe follemente innamorato nel lontano 2012, quando la coppia avrebbe avuto una relazione di sei mesi sempre negata dalla donna.
 
A carico dell’uomo, che è stato anche arrestato e colpito da divieto di avvicinamento, diversi procedimenti per stalking, uno dei quali, per fatti relativi al periodo 2013-2014, si è chiuso ieri davanti al giudice Elisabetta Massini.
 
La donna, che a Tuscania faceva la badante, lo avrebbe denunciato per una presunta aggressione davanti a un forno, la cui commessa, sentita come testimone, ha però detto in aula di non avere visto niente, se non la presunta vittima seduta in lacrime su una panchina.
 
Il difensore Luigi Mancini (nella foto a sx) ha fatto notare al giudice come sia emerso che la coppia si frequentasse: “Più volte sono stati visti a cena assieme al figlio minore di lei a Marta e lui le ha anche dato dei soldi, inviati in Romania tramite money transfer”.
 
L’imputato, che ieri non era presente in aula, si è sempre detto vittima della donna, che lo avrebbe sedotto e abbandonato.
 
Tutto sarebbe cominciato a San Valentino del 2012. Sarebbe stata lei a invitarlo a vedersi. “Quella sera stessa uscimmo insieme per poi andare a casa mia. Entrò in bagno e venne fuori con addosso solo il mio accappatoio. ‘Che aspetti?’, e la serata continuò…”, ha raccontato l’ultraottantenne durante uno dei processi a suo carico per stalking.
 
”L’ho conosciuta nel febbraio del 2012 – ha detto in tribunale l’imputato – per un mese le cose sono andate bene: andavamo a cena fuori e lei veniva a dormire a casa mia, portava anche il bambino. Non voleva però che la chiamassi, lo faceva sempre lei, e neanche che andassi a casa sua. Poi ha incominciato a chiedermi dei soldi: diceva che le servivano per ripagare un debito con un uomo che l’aveva aiutata in passato. Duemila-tremila euro, questo mi chiedeva. Io sono arrivato anche a dargliene novemila”.
 
”Anche quando è partita per la Romania – si è difeso – mi chiamava lamentandosi che le cose stavano andando male e aveva bisogno di soldi: le feci un bonifico di 500 euro e poi gliene diedi altri 300 quando andai a riprenderla a Orte”.
 



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