● - REGINO BRACHETTI (INSIEME PER TUSCANIA): “SE NON SI RIGENERA L’ORGOGLIO DI ESSERE TUSCANESI, NON SI VA DA NESSUNA PARTE” - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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● - REGINO BRACHETTI (INSIEME PER TUSCANIA): “SE NON SI RIGENERA L’ORGOGLIO DI ESSERE TUSCANESI, NON SI VA DA NESSUNA PARTE”

Pubblicato da in Blog Elezioni 2019 ·
Fonte Tusciaweb.eu
Elezioni amministrative 2019 - Regino Brachetti, candidato sindaco (lista Insieme per Tuscania) presenta la sua proposta in vista del voto del 26 maggio.
 
“Se non si rigenera l’orgoglio di essere tuscanesi, in questi anni calpestato, non si va da nessuna parte”. Regino Brachetti, candidato sindaco a Tuscania (lista Insieme per Tuscania) presenta la sua proposta in vista del voto del 26 maggio. A sfidarlo Fabio Bartolacci, Valentina Rinaldi e Miriam Vitangeli.
 
Chi è Regino Brachetti?
“Potrei dire – dice – Regino Brachetti innamorato di Tuscania. Questa frase rappresenta meglio di ogni altra definizione il mio modo di essere, ma capisco che avete bisogno di qualcos’altro e allora: sindaco di Tuscania, presidente del consiglio provinciale di Viterbo, assessore regionale agli Affari istituzionali, per rimanere agli incari istituzionali più importanti; amministratore di numerose società pubbliche e private di livello regionale e nazionale, per quanto riguarda gli incarichi professionali; dirigente nazionale di partito, per quanto riguarda gli incarichi politici.
 
Tutto questo non necessariamente in ordine cronologico o d’importanza. Tutto fatto con la stessa passione e con lo stesso impegno, con un’attenzione particolare per Tuscania, che ha sempre rappresentato il mio chiodo fisso, in ogni periodo e in ogni esperienza della mia vita”.
 
Qual è il progetto che porta avanti per il suo paese?
“La priorità assoluta, per la città, è la ricostituzione dei rapporti sociali tra cittadini. Negli ultimi 5 anni si è assistito all’imbarbarimento delle relazioni, allo sfilacciamento dei legami, alla radicalizzazione delle contrapposizioni. Occorre riportare serenità.
 
E’ questo il progetto più importante. Tuscania è una città che ha molto sofferto in passato. Il terremoto che la colpì portò lutti e disperazione. Ma da quel clima di tragedia i tuscanesi seppero uscire grazie alla solidarietà e alla forte partecipazione che permise a chi era stato colpito più forte di superare il trauma attraverso l’aiuto di tutti.
 
Oggi questo spirito non esiste più. Dobbiamo essere bravi a fare in modo che si torni a questa comunanza di intenti. Questo si può ottenere, ad esempio, mettendo in rete le tante e meritorie associazioni presenti, per dare loro gli strumenti affinché siano in grado di aiutare chi ha più bisogno. Poi viene il resto: la valorizzazione del territorio; il sostegno al commercio e alle imprese; la promozione dello sport e della cultura. Ma se non si rigenera l’orgoglio di essere tuscanesi, in questi anni calpestato, non si va da nessuna parte”.
 
Tre priorità da mettere in campo subito.
“Detto quanto sopra, le tre priorità sono legate a una sola: riportare Tuscania allo splendore perduto. Io mi sono rimesso in gioco, perché è mia intenzione dare delle opportunità importanti a Tuscania e ai Tuscanesi. Questo significa trovare le risorse per finanziare progetti in grado di far crescere in contesto socio-economico cittadino, mortificato dall’andazzo recente.
 
Significa dare pari opportunità a tutti, e non scegliere solo qualcuno. Significa permettere alle imprese, ai giovani, di ipotizzare un futuro nella loro città, senza essere costretti a andare via. Quindi, per rimanere in tema, spazio a grandi progetti culturali, come ad esempio, il premio “Un Libro per l’Estate”, che portava a Tuscania il meglio della cultura italiana; ai percorsi degli Etruschi o a manifestazioni sportive che tengono conto delle peculiarità locali, quale era il grande evento ippico “Nitriti di Primavera”.
 
Ma spazio anche a una grande opera di rammendo urbano, come ad esempio, dopo anni, la riqualificazione del quartiere ex Gescal, insieme all’Ater e alla Regione Lazio.
 
Non a caso la foto che ritrae la nostra lista è stata scattata in quel quartiere: bisogna ridare dignità alle persone che ci abitano. L’ex Gescal deve essere il simbolo del riscatto di Tuscania, che vuole far rimarginare le proprie ferite grazie all’impegno e alla solidarietà”.
 
Parli della sua squadra.
“Più che una squadra, la nostra lista è un gruppo di persone perbene che si sono messe insieme per il bene di Tuscania. Al suo interno ci sono varie sensibilità e diverse convinzioni politiche, ma queste sono state messe da parte, in nome di una comunanza di idee che fa agio su ogni altra diversità. Lo scopo per il quale ci siamo messi insieme è fare il bene di Tuscania e dei tuscanesi. Per ottenere questo risultato ognuno di noi è pronto a mettere a disposizione la propria esperienza e le proprie peculiarità, senza primogeniture o differenziazioni.
 
Come sogna il suo paese?
“Il mio sogno, che è anche il mio progetto di vita, è tornare a vedere Tuscania pulita, piena di gente, con le vetrine aperte e le imprese locali in piena attività. Con i giovani che girano a testa alta, senza dover andare col cappello in mano a chiedere favori a qualcuno.
 
Con imprenditori illuminati che vengono a investire, perché trovano terreno fertile per le loro idee. L’ultimo che ha investito a Tuscania, creando un centro d’eccellenza, è stato Rossano Boscolo, mio amico personale. Dopo, il nulla. Bisogna ricreare il contesto, perché ciò possa accadere di nuovo”.
 
Perché dovrebbero votarla e scegliere la vostra proposta?
“Mi sembra che di ragioni per sceglierci le ho elencate abbastanza. Ma soprattutto i tuscanesi devono farlo perché la loro dignità merita più di quello che hanno avuto finora. Perché è ora di lavorare a favore delle persone, e non contro.
 
Perché è arrivato il momento di unire, anziché di dividere. Mi sembra che la nostra lista, composta dall’amalgama di molte sensibilità, rappresenti perfettamente questi bisogni. Attraverso il nostro esempio, intendiamo dare un futuro migliore alla nostra città”.
 
 



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