● - GUFARE E’ LA GIUSTA MENTALITA’. di Renato Bagnoli. - Succede a Tuscania - Toscanella - 2019

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● - GUFARE E’ LA GIUSTA MENTALITA’. di Renato Bagnoli.

Pubblicato da in Renato Bagnoli ·
Chi segue anche solo saltuariamente questo blog si sarà reso conto che da qualche tempo scrivo solo raccontando quanto è previsto dal nostro Piano di emergenza comunale (PEC). Sarebbe compito dei nostri amministratori ma siccome nessuno di costoro ha mai speso una parola sull’argomento ho deciso di farlo io.
 
 
Dopo aver pubblicato una serie di post che mettevano in evidenza alcune incongruenze ed errori qualche giorno fa sono stato contattato, sulla mia casella di posta elettronica, da un nostro amministratore che, piuttosto contrariato mi ha scritto:
 
“Sei un po’ monotono ..... insinui sempre dubbi e butti fango sulle persone … non ti ho visto mai fare qualcosa per questo paese oltre che scrivere e criticare e asservirti ora al miglior offerente ..... invece di minacciare incompetenza agli altri, entra in gioco e collabora....esiste qualcosa chiamata senso civico che spingerebbe a collaborare e non solo a puntare il dito....almeno smettila di gufare sciagure su ognuno di noi e sulla città!!!”.
 
 
Ora vorrei spiegare che 2 mesi prima che venisse approvato il nostro PEC ho partecipato alla riunione della commissione in cui questo venne presentato e mi sono offerto di controllarlo visto che nessuno dei presenti intendeva farlo.
 
Ho prodotto due documenti: uno di 14 pagine e il secondo di 47 con circa 300 punti, ognuno dei quali con più osservazioni. In totale circa un migliaio di punti da correggere/risolvere.
 
Per potere presentare le mie osservazioni mi sono dovuto studiare tutta la regolamentazione in materia. 7 faldoni per un totale di diverse centinaia di pagine. Me lo aveva forse chiesto o ordinato qualcuno? No. L’ho fatto solo per cercare di dare un contributo.
 
Nonostante le mie osservazioni il PEC venne approvato il 30 novembre 2016. Cercai di spiegare che si sarebbe dovuto necessariamente provvedere ad una revisione totale dello stesso ma nessuno mi stette a sentire.
 
Preparai il Regolamento della Protezione civile comunale, la convenzione con la Regione Lazio, la CRI e il Gruppo dei volontari di Protezione civile per l’attività di elisoccorso notturno ma tutto è rimasto fermo in un cassetto.
 
Ho fatto l’elenco di tutte le dotazioni da dover approvvigionare per la realizzazione del Centro Operativo Comunale (COC). Mi sono poi andato a guardare tutti i piani dei comuni della Provincia, poi ho scritto alla Prefettura di Viterbo e all’agenzia regionale di Prociv. senza ottenere alcuna risposta.
 
Allora sono andato dal Prefetto e dal Direttore dell’Agenzia Regionale spiegando tutte le lacune che accomunano i piani e che li rendono quasi totalmente inoperativi. Pur dandomi ragione mi hanno liquidato dicendo che sono coloro che hanno approvato i piani che si assumono la responsabilità della risposta operativa degli stessi e non spetta a loro sindacare.
 
D’iniziativa ho pensato di scrivere di sana pianta il nostro PEC. Un lavoro di 450 pagine, ho impiegato oltre 6 mesi lavorando anche la notte e lo ho proposto alla precedente/attuale amministrazione che però lo ha rifiutato. Probabilmente avranno pensato che il sottoscritto, non essendo un professionista abilitato, chissà quali castronerie avrebbe scritto.
 
Predisporre un piano di emergenza non è una cosa difficile e complicata per chi conosce qualche programma informatico e le norme per la sua predisposizione. E io me le ero studiate.
 
Mi sono poi offerto di preparare e tenere incontri settimanali, all’interno del teatro comunale, per spiegare ai cittadini il nostro PEC. Ancora una volta la mia proposta non venne presa in considerazione.
 
Nel febbraio di quest’anno ho proposto di aggiornare personalmente il PEC con l’aiuto di un ragazzo di Tuscania, che ho imparato a stimare e ad apprezzare: Romano Picchioni che vorrei ringraziare pubblicamente per essersi proposto. Avranno accettato. Neanche a dirlo.
 
Infine quando pochi giorni dopo le elezioni sono state conferite le deleghe a consiglieri e assessori ho immediatamente scritto una mail al consigliere con delega alla protezione civile offrendo la mia collaborazione. Dopo ormai tre mesi penso che anche questa sia una risposta negativa.
 
Concludo dicendo che mi sono reso disponibile con i volontari del Gruppo di Prociv per fare alcune lezioni che potrebbero essere utili a loro quali: la lettura e l’interpretazione delle mappe del soccorso, l’orientamento diurno e notturno, l’attività con elicotteri del soccorso e le sue emergenze/avarie principali, le procedure di imbarco e sbarco, tecniche di sopravvivenza, la spiegazione del PEC.
 
La risposta? Grazie ma non interessa.
 
All’inizio dell’estate mi sono anche offerto di accompagnare, con il Doblò del Comune dato in comodato alla CRI, un ragazzino disabile alla colonia marina organizzata dal nostro comune. Mi è stato risposto che non era possibile perché non sono un volontario CRI. Ho allora spiegato che avrei fatto domanda come volontario, ma mi venne risposto ancora picche.
 
Ora non mi venga a parlare di senso civico e collaborazione.
 
Potrebbe dirmi invece cosa avrebbe fatto lei per il paese?
 
Conosco la risposta può risparmiarsela.
 
La base della sicurezza è la prevenzione che a sua volta si basa proprio, caro amministratore, sul “gufare disgrazie a sé stessi”.
 
La mentalità corretta, per un pilota di elicottero sicuro, è quella di pensare che ogni volta che si troverà in volo il suo mezzo sarà costretto a fronteggiare la peggior emergenza: lo spegnimento del motore. Solo se andrà in volo mettendo in pratica tutto quanto previsto dai “fondamentali” della Sicurezza del Volo potrà sperare di riuscire a sopravvivere e a ridurre al minimo i danni all’equipaggio, ai passeggeri e al velivolo.
 
Allo stesso modo chi è preposto alla sicurezza dei propri cittadini dovrebbe “gufare”, ipotizzando e pianificando in anticipo quanto di peggio potrebbe verosimilmente capitare, predisponendo tutto ciò che è in suo potere senza sperare sempre nel Signore che ce la mandi buona.
Renato Bagnoli



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