*-* IL PAPÀ DI FRANCESCA MASTROLONARDO AL TELEFONO CON LA FIGLIA: “PAPÀ VIENI CON MAMMA. VENITE A PRENDERMI. QUI STO MALE….” - Succede a Tuscania - Toscanella - 2015

Meteo Lazio
Vai ai contenuti

Menu principale:

*-* IL PAPÀ DI FRANCESCA MASTROLONARDO AL TELEFONO CON LA FIGLIA: “PAPÀ VIENI CON MAMMA. VENITE A PRENDERMI. QUI STO MALE….”

Pubblicato da in Blog Toscanella ·
Lettera aperta per liberare mia figlia Francesca. Questa notte non sono riuscito a dormire. La voce, le parole di mia figlia mi riempiono ancora le orecchie. La sua sofferenza non mi abbandona.
 
Dopo trenta giorni di silenzio assoluto, di informazioni mendace fornite da coloro che hanno privato della libertà Francesca, viene concesso ai genitori di potere parlarle al telefono: "Papà vieni con mamma. Venite a prendermi. Qui sto male. Bevo solo latte. Ho nascosto gli occhiali, le protesi. Sono brutta."
 
Mia figlia mortifica se stessa per denunciare l'abuso e la violenza che le viene fatta proprio da coloro che dovrebbero proteggerla. Dott. Macchitella lei come commissario straordinario non ha interesse a sapere come e perché mia figlia è stata reclusa contro la sua volontà, in una casa famiglia in altra regione? Dott. Bray direttore sanitario lei non ha interesse a conoscere le azioni dei suoi tecnici, dei protocolli che adottano o anche lei come il dott. Calzaretta responsabile dell'accoglienza di mia figlia nella casa famiglia si trincera dietro una ordinanza che a mio e altrui giudizio è totalmente sbagliata? Il dott. Calzaretta da me sollecitato più volte alle sue responsabilità deontologiche in merito alla sua impossibilità di accogliere Francesca perché quella casa famiglia può accogliere solo disabili adulti d i, con una condizione socio- familiare impossibilitata a garantire la dovuta assistenza.
 
Mi ha risposto che lui deve ubbidire all'ordinanza. Ma Francesca oltre ai genitori ha un numero corposo di familiari in grado di accoglierla, inoltre mia cugina dott.ssa Maria Bossa psicoterapeuta in contatto con l'UOSIDA e con il dott. Calzaretta è stata scartata per favorire la casa famiglia Il Ginepro di Narni.
 
Dott. Daniela Donetti direttore amministrativo a lei non interessa capire come mai a parità di risultati delle varie intenzioni progettuali viene scelta l'intenzione progettuale che ha costi esorbitanti, si parla di seimila euro al mese a carico della sua amministrazione che sosteniamo noi contribuenti, e viene scartato il progetto a costo zero. Proprio in questi tempi che ogni euro deve essere amministrato al meglio? E' impossibile essere indifferenti alle sofferenze di quell'angioletto che è mia figlia Francesca, come vedete nella foto le mancano solo le ali. Io questa notte non sono riuscito a dormire, la preghiera di Francesca di essere tolta subito da quell'inferno del Ginepro mi ha tenuto sveglio.
 
Lei e noi genitori così viviamo questo ricovero coatto nella casa famiglia Il Ginepro di Narni. La mia preghiera di liberare subito mia figlia da quello che riteniamo in molti un attentato alla libertà individuale dei disabili realizzata sempre con la frasetta " è per il suo bene" con questa frase si operano, volontariamente e involontariamente, i soprusi a questi angioletti che Dio ci invia. La mia preghiera si rivolge all'artefice di tutta l'operazione, la direttrice dell'UOSIDA. Dott.ssa Rusch la prego abbia uno scatto di bontà, rilegga il suo operato in chiave umana oltre che deontologica. Tornare indietro, sapere rivedere il proprio operato iniziando dagli errori è una virtù dei forti. La prego lo faccia, lo chiedo per Francesca STA MALE. Una volta mi fece capire che era una credente, lo faccia almeno per Lui che ha sofferto la croce per tutti noi. Non martirizzi oltre mia figlia Francesca.
 
Ormai è un mese non siete riusciti a decondizionarla dall'affetto che ha per i suoi genitori, non vada oltre, si fermi, faccia in modo che venga liberata subito. Io ringrazio tutti coloro che vogliono aiutare i genitori di Francesca a liberarla da un ingiusto e iniquo trattamento sanitario coatto sotto sedazione, solo nel trasferimento? le questioni puramente legali ed eventualmente risarcitorie si concretizzeranno nelle sedi appropriate, ma i tempi solo lunghi. Ora bisogna credere nella libertà individuale. Liberiamo subito Francesca, mi rivolgo ai Media che aiutino mia figlia. Agite per ridare le ali a un angelo di nome Francesca richiusa a doppia mandata nella casa famiglia Il Ginepro di Narni.
 
mariano mastrolonardo 3385847957



Nessun commento

Copyright 2015. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu