● – IL MANDARINO (un bove), IN UNA POESIA DI GANASSA - Succede a Tuscania - Toscanella

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● – IL MANDARINO (un bove), IN UNA POESIA DI GANASSA

Pubblicato da in Ganassa ·
IL MANDARINO*
 
Nee prime anne del millennovecento
c’era in quel tempo il latifondismo,
un su e per giù al tempo del fascismo;
‘l mì pà me riccontò ‘n avvenimento
e che mo io cercherò de riccontallo
a voe si c’ete tempo e date avallo.
 
Ci avevano le terriere, le tenutarie
grannissime e belle masserie;
nun era rado de vedè per vie
passà ‘n paese quelle mandrie varie,
ma spesse vorte pe’ portà al macello
vacche o birracchie un bovo tanto bello
 
bianco che al collo un campano aveva
chiamato al tempo quello mandarino*
accompagnava a morte il poverino
le bestie che ‘ l massaro decideva;
quanno da vecchio a solo pe’ su’ sorte
annette al macello verso la morte,
 
disse ‘l mi’ patre che se misse a piagne,
ed il massaro lo disse al patrone
che sull’istante prese decisione
(col su’ muiacce forte e fa le lagne)
dicenno con fermezza a botta calla
portallo via e fallo morì in stalla.
 
 Luciano Laici

*Nota: il mandarino era un bovo bianco bello ed alto che precedendo il gruppo di bovini o puramente un bovino lo accompagnava al mattatoio comunale e poi lui ritornava alla masseria, ma quando da vecchio da solo fu condotto al mattatoio capì che era venuta la sua ora e si mise a piangere ed il padrone saputa la cosa ordinò di portarlo via e di farlo di morire di vecchiaia in masseria.
 

Tuscania, 22/01/2013





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