Succede a Tuscania - Toscanella

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● - I GESUATI DEL BEATO GIOVANNI COLOMBINI. di Mauro Loreti.

Pubblicato da in Mauro Loreti ·

Nacque a Siena nel 1304 da una famiglia ricca di mercanti,  era iscritto all’Arte della Lana. Era sposato ed aveva due figli. Nella maturità rinunciò ai beni ed insieme al fedele Francesco Vincenti si dedicò alla penitenza ed alla preghiera nella povertà. Poiché invocavano continuamente il nome di Gesù  chiamò Gesuati i suoi frati.
 
La mattina del 4 giugno 1367 al Porto Clementino di Corneto, l’attuale Tarquinia , sbarcò,  giunto da Avignone ,  il papa Urbano V benedettino; c’erano tante persone ad attenderlo ed anche Giovanni Colombini , Francesco Vincenti ed i suoi 70 seguaci giunti da Toscanella : agitavano i rami d’olivo e gridavano:” Laudato Gesù , viva il Santo Padre!” Era il francese  Guillaume De Grimoard.  
 
Accompagnavano  il papa i cardinali Egidio Albornoz , Marco Parentezza da Viterbo francescano, Rinaldo Orsini, Anglic de Grimoard agostiniano, Guillaume de la Sudrie domenicano e Guillaume d’Aigrefeuille il Giovane.  Il pontefice viaggiava a cavallo  con un baldacchino.
 
I giorni 7 e 8 giugno il papa  fu a Toscanella “splendida et antiqua città”  e fu ospitato dai francescani presso il convento dell’Olivo perché quello di San Francesco era in fase di restauro. Il convento si trovava nella via di collegamento tra  la Tuscia , Corneto ed il mare. Le Clarisse Urbaniste si incaricarono della cucina. Il vescovo di Toscanella e Viterbo  era Nicolò de’ Vetuli il quale , essendo medico, aveva curato nel mese di ottobre del 1350 Francesco Petrarca che aveva subito un calcio da un cavallo. Nei giorni seguenti i Gesuati seguirono il papa anche a Viterbo.
 
Questo papa spesso   tornò  a  Toscanella per le battute di caccia .   Antonio Barbacci scrisse:” Urbano V ha dato l’abito a  Giovanni Colombino come narra il Padre Giuseppe Bonafede Lucchese chierico Regolare della Congregazione della Madre di Dio. Che detto Urbano V nel ritorno d’Avignone in Italia a li 4 giugno 1367 sbarcò a Corneto, venne a Toscanella, quivi approvò l’Istituto del detto Beato Giovanni e nella medesima città diede l’abito bianco tanto a Lui quanto ai suoi Frati che, avendo resa obbedienza  al detto Sommo Pontefice, con sua molta edificazione furono licenziati con la Benedizione …
 
La Chiesa della Madonna dell’Olivo con il suo conventino era dei Padri Gesuati distante un miglio circa dalla Città.”  Francesco Antonio Turriozzi aggiunse :” Nicolò episcopus tuscanensis et viterbiensis l’anno 1367 ricevé in Toscanella il Papa Urbano V il quale dette l’abito bianco al Beato Colombini e compagni” . Inoltre  Secondiano Campanari :” Nell’entrata di giugno del 1367 i Tuscanesi accoglievano felicemente dentro le mura papa Urbano V che tornava, colla forza dei genovesi, dei pisani e della regina Giovanna, in Italia e riverentemente l’onoravano e di magnifica festa e dove, per acconcio di suo passaggio, era dal pontefice accettato e approvato l’ordine del Beato Giovanni Colombini con privilegi, imperciocché  gli era fondato in umiltà e carità seguendo in tutto il santo Evangelio di Cristo e schifando ogni umana delizia. ..Cotesti religiosi ebbero un tempo la loro stanza nel convento di Nostra Signora dell’Olivo, un miglio lontano dalla città, che mutarono poscia in altro convento sendo questo vicino a cadere e, caduto, non fu più rialzato sebbene la chiesetta circa due secoli dopo si ristorasse.”  


 
I Gesuati predicavano la pace, la povertà, la somma umiltà, gridando a tutti il nome di Gesù Salvatore. Si dedicavano anche alla pittura, alla miniatura, all’arte campanaria e delle meridiane,alla  falegnameria, alla vetreria, alla questua,  alla raccolta ed  alla distillazione delle erbe per la cura dei malati. Assistevano i moribondi,  seppellivano i cadaveri abbandonati, curavano ed ospitavano i poveri ed i lebbrosi, osservavano una rigorosa penitenza.  Il loro abito era la tonaca bianca, la cappa ed il cappuccio grigi, la cintura di cuoio. Camminavano scalzi e con gli zoccoli. Erano impegnati nelle attività religiose e manuali.  
 
Giovanni Colombini, mentre tornava a Siena, il 31 luglio 1367 morì ad Acquapendente. Fu sepolto a Siena. Nello stemma dei Gesuati c’è il nome di Gesù (IHS) raggiante d’oro in campo azzurro ed una colomba in ricordo del loro fondatore. Uno stemma cinquecentesco in stucco con una colomba spiegata sormontata da un sole e due stelle ad otto punte su un fondo blu  ancora esiste sull’altare maggiore della chiesa della Madonna dell’Ulivo a Tuscania  come anche una pietra con inciso IESUATORUM  ANNO DOMINI MDCX  trovata nella zona di Pozzo Bianco nel centro storico di Tuscania da Leonida Santi . Infatti dopo il 1592 con lo spostamento dei Servi di Maria nel terziere di Poggio il convento vide la presenza dei Gesuati.
 
Mauro Loreti



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