SALTACERRO.
Come i due precedenti è praticato essenzialmente dai bambini. Secondo una successione stabilita dalla «conta» o in altro modo, i giocatori, tranne uno, si chinano con le mani a puntello sulle ginocchia, formando una fila. Colui che è restato in piedi inizia a saltare poggiando le mani sulla schiena del compagno chino; il quale dopo essere stato «saltato», si alza anche lui e «salta» a sua volta i compagni che gli stanno avanti; che, man mano, si alzano e saltano anch’essi. Giunto al termine della fila, ciascun «saltatore» si china nuovamente, in modo da non interrompere la continuità della marcia.
In questo modo i ragazzi percorrono le piazze, le strade, le carrarecce del paese, e chi cade, o chi dimentica di chinarsi quando gli tocca, paga pegno.
Esistono parecchie varianti di questo gioco; che può essere accompagnato da una formula da recitare ogni volta che si salta; o dalla tiretera:
Uno - la luna
Due - il bue
Tre - il re
Quattro - il gatto
Cinque - le tinche
Sei - gli sghei
Sette - le ‘recchie
Otto - il botto
Nove - le prove
Dieci - i ceci - ecc.