Montinello - Toscanella - Tradizioni popolari

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Montinello

I giochi dei fanciulli
MONTINELLO.

Si gioca con noci o con nocciole, ma anche con nòccioli di pesca, che i giocatori tengono in un secchiello di latta. Si stabilisce il numero dei «montinelli» (un nòcciolo poggiato su altre tre di base) e li si «carica» vicino a un muro, in linea verticale rispetto ad esso e ai giocatori; alla distanza di circa dieci centimetri l’uno dall’altro. Si estrae a sorte chi debba tirare per primo; il prescelto, e poi tutti gli altri a turno, dovrà mettersi a circa quattro metri di distanza dal «montinello» più vicino; e scelto un nòcciolo più grosso degli altri (il peo), lo getterà con un colpo del dito verso la fila, cercando di colpire il montinello più vicino al muro. Se vi riuscirà, e cadrà il nocciolo posto sugli altri tre, avrà vinto anche tutti gli altri montinelli; altrimenti dovrà accontentarsi di tutti i montinelli posti tra quello «scaricato» e l’ultimo, in caso che ne abbia demolito uno intermedio.

Molti altri sono i giochi e i passatempi cui si dedicano i ragazzi di Tuscania; mi sia concesso pertanto, dopo averne descritto i più interessanti, aggiungere qui i nomi di altri che, ampiamente conosciuti in moltissime parti d’Italia, non presentano caratteri peculiari; intendo parlare, ad esempio, della «Mosca cieca» ", del «Girotondo», di «Oh che bel castello» di «Le belle statuine» di «Vola vola», di «Bolle di sapone», della deprecatissima fionda (in tuscanese "frezza"); del cerchio, del salto della corda, delle varie gare di abilità nella corsa o nel salto in alto; del gioco della guerra e così via.

 
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